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In fiamme l’auto del papà di Omar Pedrini

Il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha scongiurato il rischio di esplosione. Con prontezza di spirito l'83enne Roberto ha salvato l'amico che viaggiava con lui sul suo Volkswagen «Maggiolino» d'epoca
Roberto Pedrini con il «fu» Maggiolino distrutto ieri dall'incendio: a destra l'intervento dei Vigili del fuoco
Roberto Pedrini con il «fu» Maggiolino distrutto ieri dall'incendio: a destra l'intervento dei Vigili del fuoco
Roberto Pedrini con il «fu» Maggiolino distrutto ieri dall'incendio: a destra l'intervento dei Vigili del fuoco
Roberto Pedrini con il «fu» Maggiolino distrutto ieri dall'incendio: a destra l'intervento dei Vigili del fuoco

In fiamme la Volkswagen Maggiolino (d'epoca) di Roberto Pedrini, il papà del rocker Omar. Se l'è vista brutta insieme all'amico 85enne Walter Rosina, ma ha accostato in tempo allontanandosi dall'auto prima che fosse troppo tardi. Tutto è accaduto ieri mattina, intorno alle 11.30, sulla Provinciale tra Cunettone e Raffa, in direzione di Manerba. «Inizialmente ho avvertito una vampata di fumo acre che mi irritava gli occhi e la gola - racconta Roberto Pedrini, 83 anni di San Felice - ma pensavo di aver fuso il motore. Ho proseguito la marcia per 30 metri, poi ho visto le fiamme che erano già altissime. Ho subito accostato e ho aiutato il mio amico a scendere: gli ho tolto la cintura e gli ho detto di allontanarsi, lui a dirla tutta manco se n'era accorto». Attimi concitati, ma il peggio passa in fretta. «Ci siamo allontanati di almeno di 15 metri dall’auto in fiamme - continua Pedrini senior - e nel frattempo ho allertato il 112. Temevo che le fiamme raggiungessero il serbatoio e che dunque il Maggiolino potesse esplodesse». Non è andata così grazie al tempestivo intervento dei Vigili del fuoco di Salò, arrivati sul posto in pochi minuti con il supporto della Polizia locale: gli agenti hanno interrotto e deviato il traffico proprio per il rischio di un'esplosione. «Sono stati bravi ed efficienti, hanno circoscritto le fiamme alla parte posteriore, dove c'è il motore scongiurando ogni potenziale rischio di esplosione - racconta ancora Pedrini parlando dell'intervento dei pompieri - e meno male che il Maggiolino ha il serbatoio davanti. L'ho vista bruciare lentamente, la parte posteriore è completamente distrutta ma almeno non è esplosa. Mi dispiace perché la guidavo da 40 anni, ma adesso è irrecuperabile, costerebbe troppo rimetterla a posto». L'auto d’epoca andata in fumo è un Maggiolino 1.2 del 1964, revisionato un paio d'anni fa e iscritto all'Asi, l'Autoclub storico italiano, con 100 mila chilometri percorsi dal motore. «La usavo solo nei dintorni - spiega il papà di Omar Pedrini - e non più per i viaggi lunghi. Il motore andava benissimo, credo che il problema sia stato un tubo della benzina logoro che si è rotto: il carburante è dunque finito sul motore caldo e si è incendiato». Un guasto imprevedibile che avrebbe potuto avere delle gravi conseguenze. Roberto Pedrini racconta però di non aver avuto paura: «Meglio prenderla con filosofia - conclude - perché ormai ho i capelli talmente bianchi da non avere più preoccupazioni, cosa volete che sia un'auto bruciata. Ho comunque avvisato subito i miei figli, per farli stare tranquilli: Omar stasera ha un concerto in Sardegna». E alla fine Roberto Pedrini sdrammatizza con una battuta ironica. «Non si finisce mai d'imparare - osserva -: ieri ho avuto la conferma che, sia che si tratti di donne o che si tratti di auto, è meglio che siano giovani». •.

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