IL CASO

L'architetto di Putin non può lasciare Mosca: nuovo rinvio del processo a suo carico

di Redazione web
Il tribunale di Brescia ha nuovamente riconosciuto il legittimo impedimento dell'imputato Lanfranco Cirillo, l'architetto di Putin, accusato di frode fiscale, contrabbando, riciclaggio ed esterovestizione

Il tribunale di Brescia ha nuovamente riconosciuto il legittimo impedimento dell'imputato Lanfranco Cirillo, l'architetto di Putin, accusato di frode fiscale, contrabbando, riciclaggio ed esterovestizione. La decisione dei giudici della seconda sezione penale è arrivata alla luce di una comunicazione giunta alla Procura di Brescia dalla Procura generale della federazione russa secondo cui al "cittadino russo" Cirillo non è consentito lasciare il Paese in assenza di una motivata richiesta di estradizione con chiare accuse mosse nei suoi confronti.

Le richieste al governo italiano 

Rinviando il processo al 13 luglio il tribunale chiede che il ministero degli Affari esteri italiano si informi sulla situazione dell'imputato e se effettivamente e per quale motivazione non possa lasciare volontariamente la Russia. Il ministero della Giustizia italiano invece ha chiesto alla Procura di Brescia di valutare l'ipotesi di trasmettere tutti gli atti tradotti in russo così da avanzare la richiesta di perseguimento penale nei confronti dell'imprenditore. A quel punto Cirillo potrebbe addirittura essere processato in Russia, Paese di cui è cittadino ormai da anni. 

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Cirillo: "Per me oggi è un giorno importante"

“Quello di oggi è per me un giorno molto importante. Finalmente si è aperta una breccia attraverso la quale spero di poter fare luce sulla mia reale situazione e sull’assurdità delle accuse che mi sono state mosse dal Pubblico Ministero - ha dichiarato Lanfranco Cirillo al termine dell’udienza tenuta giovedì 15 giugno al Tribunale di Brescia -. Parlo della mia cosiddetta “esterovestizione”. Vorrei chiarire ancora una volta che io desidero ardentemente di essere sottoposto a un giusto processo poiché è nel mio interesse poter dimostrare la mia piena innocenza".

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