IL PROGETTO

Ciclovia del Garda, i lavori sono pronti a partire

di Luciano Scarpetta
Entro 15 giorni apriranno i cantieri per costruire il segmento della ciclabile a sbalzo sul Benaco. Ma continuano le polemiche

La volontà di prolungare un itinerario da sogno sospeso tra cielo e lago è stata più forte delle polemiche su costi e impatto ambientale. Inizieranno entro due settimane e dureranno 200 giorni i lavori del primo segmento di ciclopedonale che dalla pista a sbalzo di Limone, al cippo di confine regionale con il Trentino, prosegue verso nord a Riva.

La prima tranche del tracciato

Si tratta della prima tranche del tracciato di 5,481 chilometri per i quali nel luglio scorso il commissario straordinario per la ciclovia del Garda della Provincia di Trento ha deliberato il finanziamento di 2.180.000 euro sull’investimento complessivo di 70 milioni. «L’appalto – afferma il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti - è un’ulteriore tappa di avanzamento nella realizzazione della ciclovia dell’alto Garda. Un’opera strategica di valenza nazionale per la mobilità e il turismo sostenibile sul lago, che interessa il nostro ambito provinciale assieme a Lombardia e Veneto».

Le proteste continuano

Non la pensano esattamente allo stesso modo quelli del Coordinamento interregionale per la tutela del Garda, protagoniste di una campagna di sensibilizzazione contro l’opera a valenza interregionale.

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Secondo le stime del Coordinamento illustrate sabato in un incontro pubblico a Peschiera, serviranno 320 milioni solo per la parte trentina (19 km), circa 400 per il tratto bresciano (79 km) e 238 per la costa veneta (67 km), cui si aggiungeranno i costi di manutenzione. È stato inoltre quantificato che per un chilometro di pista a sbalzo la spesa è salita da 19 a 25 milioni, per un chilometro in galleria da 32 a 35 milioni, a fronte dei 2 milioni per un chilometro senza particolari criticità.

La polemica

«Le istituzioni con cieca ostinazione perseverano nella realizzazione di un’opera che comporterà uno sfregio indelebile alla bellezza del paesaggio del Garda settentrionale, una devastazione per l’ambiente naturale del lago e delle sue sponde, uno spreco enorme di risorse pubbliche. I ciclisti non pedaleranno sulla passerella intasata di pedoni e si riverseranno sulla strada statale».

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I passaggi a lago davanti agli alberghi sono invece per ora congelati a Gardonecon lo sviluppo del tracciato ridisegnato a monte della gardesana sulla viabilità interna per bypassare, come avevamo anticipatolo scorso mese di aprile, le incongruenze nel centro storico.

Le modifiche progettuali

La Regione ha ufficializzato le modifiche progettuali che prevedono il passaggio della ciclopista provenendo da Salò, dal tratto di passeggiata «sopraelevata» realizzato a fianco della Gardesana. In prossimità del Savoy si devierà da via Brusada, via Fiume e via Roma fino in prossimità di Villa Sofia.

Il tracciato contempla il transito in via Dei Colli fino al Portale Rivano del Vittoriale e la discesa verso la valletta di Fraole per percorrere infine, la Promenade Paul Heyse fino a Villa delle Rose, a Fasano. Deviazioni dalla Gardesana che però difficilmente, usando un eufemismo, verranno prese in considerazione dai ciclisti veri e propri, quelli che nel fine settimana arrivano a gruppi sulla riviera per pedalare a centinaia tra Salò e Gargnano.

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