IL CASO

Ciclovia del Garda, scatta l’esposto: "Costi folli e troppi rischi"

di Luciano Scarpetta
La Corte dei Conti analizzerà il dossier delle associazioni ambientaliste che contestano il tratto milionario tra Riva e Limone
Ciclovia
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Alcuni rappresentanti del coordinamento interregionale per la tutela del Garda, sodalizio che riunisce una trentina di associazioni e comitati, tra cui Wwf, Italia Nostra e Legambiente, hanno depositato nella mattina di venerdì 11 agosto alla Procura regionale della Corte dei Conti di Trento un esposto sul progetto della ciclovia del Garda. In particolare, il testo fa riferimento al progetto e ai costi previsti per la realizzazione del tratto trentino della sponda ovest, i primi 100 metri di tracciato che valicano il confine lombardo, per i quali è stata approvata la spesa complessiva di 2,180 milioni di euro.

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Cifre da capogiro

Nell’esposto, il coordinamento chiede che venga attentamente valutato il progetto della ciclovia del Garda, pista che interessa l’intero perimetro del lago di Garda per circa 144 chilometri, con particolare riferimento alla porzione trentina che verrà realizzata per la maggior parte con passerelle a sbalzo o tratti in galleria affiancati alla strada statale 45 bis, la Gardesana Occidentale: si chiede vengano esaminati i costi e il livello di sicurezza dell’opera. Il coordinamento sottolinea che l’importo previsto per un tratto di neanche 100 metri lineari equivale all'incredibile cifra di 22 milioni di euro al chilometro. «Va ricordato che la costruzione di un chilometro di un viadotto autostradale costa 25 milioni di euro». Per il tratto tra Riva e Limone sul Garda, lo scorso 31 marzo la Giunta provinciale ha aggiornato la previsione di spesa a 76 milioni 888 mila euro per un costo di 8,5 milioni: i dettagli sono stati verbalizzati nella delibera numero 542. «Rispetto a quanto programmato - hanno sottolineato i rappresentanti del coordinamento durante il sit-in inscenato all’ingresso della Procura della Corte dei Conti di Trento - i costi risultano quasi triplicati».

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I pericoli

Il solo tratto trentino, secondo i calcoli degli ambientalisti, «arriverebbe a costare 211 milioni di euro, pari a oltre la metà della cifra di 344 milioni definiti per tutto l'anello della ciclovia del Garda». Per il coordinamento, «si tratta di una cifra spropositata cui saranno da aggiungere esorbitanti costi di manutenzione per garantire la sicurezza in un tratto così esposto e quindi soggetto a crolli e frane».

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