il caso

Orrore a Lonato, ombre sull’ipotesi è di omicidio-suicidio: lui con la gola tagliata, lei forse era incinta

di Mario Pari e Alessandro Gatta
Cristian Catalano, 49 anni, avrebbe ucciso una 45enne cinese a cui era legato da poco poi si sarebbe tolto la vita. Gli inquirenti però non escludono anche altre ipotesi: In casa c'era molto sangue, ma anche coltelli e delle corde. La donna aveva con sé delle ecografie
L'appartamento della tragedia a Lonato

AGGIORNAMENTO DEL 5 APRILE ORE 10

Arrivato il nulla osta per la restituzione dei corpi ai familiari. Ma il papà di Cristian Catalano, l'unico parente nel Bresciano, sembrerebbe completamente disinteressato perché "da anni non aveva alcun tipo di rapporto" con il figlio. Il medico legale consegnerà la relazione entro 60 giorni. Secondo gli inquirenti, però l'ipotesi più accreditata sarebbe quella già avanzata di omicidio-suicidio: le ferite alla gola dell'uomo sembrerebbero infatti auto inferte. Resta da capire inoltre se la donna sia stata drogata.

AGGIORNAMENTO DEL 5 APRILE 

Ora dopo ora tutto si fa più pesante, quelle che sembrano ombre si materializzano, aprono nuovi scenari, e chi indaga sembra avere tutta l’intenzione di approfondirli. Ed emergono dettagli inquietanti

Le prime ipotesi investigative

L’orrore di Lonato, quelle due morti in una abitazione, a pochi metri da una chiesa, poche stanze che quando sono entrati gli inquirenti e gli investigatori facevano più pensare a un mattatoio, tanto era il sangue ovunque, è stato di fatto inquadrato come un omicidio-suicidio.

Cristian Catalano avrebbe ucciso una donna cinese, per poi togliersi la vita. La Scientifica dei carabinieri, impegnata con i colleghi della compagnia di Lonato, è rimasta a lungo nella piccola abitazione. Lo stesso per il pm Alessio Bernardi, titolare dell’inchiesta. Due le fasi in cui la violenza si sarebbe scatenata in camera da letto e in bagno. Prima su di lei, con il taglio delle vene ai polsi, poi, pare nelle ore successive con il coltello rivolto da Cristian Catalano contro i propri polsi e poi al collo, in questo caso con due fendenti.

Le incognite e i dubbi 

Una modalità suicidaria, quest’ultima quantomeno anomala e che in ogni caso richiede una grande determinazione, una fortissima volontà di farla finita. La morte sarebbe però avvenuta a causa delle ferite inferte ai polsi. L’incognita principale, in tutto ciò è rappresentata dalla quantità di sangue che è stato sparso ovunque. Ma c’è anche altro da risolvere per chiarire quelle che potrebbero essere le ragioni del presunto omicidio suicidio.

Nel dramma avvenuto alla Madonna della Scoperta sono spuntate delle ecografie fetali. Erano nella borsetta della donna e saranno certamente al centro di accertamenti. Al momento non si esclude che fosse incinta e la certezza manca perchè non c’era il referto. L’abitazione sarebbe risultata chiusa dall’interno, ma esistevano anche altre possibilità d’ingresso.

Le poche certezze

Nel frattempo all’istituto di medicina legale di Brescia sarebbe stata eseguita la prima autopsia. Quello che in ogni caso sembra certo e del resto inevitabile, viste le modalità suicidarie, è che le morti siano sopraggiunte per dissanguamento. Risalire al movente non sarà facile. Cristian Catalano aveva parlato recentemente ai colleghi, che avevano grande stima di lui, di «un momento di stanchezza e del bisogno di riposo».

Quella che per tutti è un’oasi di pace, la zona della Madonna della Scoperta a Lonato, è stata segnata da due morti a cui fino a questo momento è stata data una modalità su cui però vi sarebbero delle ombre. A confermare l’omicidio -suicidio sarebbe invece il fatto che non sarebbero state rilevate impronte di terzi nell’abitazione. Quella di ieri, 4 aprile, è stata in ogni caso una giornata di interrogatori di conoscenti, amici delle due persone morte a Lonato. Tutto sembra deporre per la tragedia in cui una persona ne uccide un’altra per poi farla finita. Ma risposte definitive si attendono da altri accertamenti, non ultimi quelli di carattere tossicologico disposti dal pm. In un contesto in cui le prime immagini di una futura gravidanza si ritrovano a pochi centimetri da sangue e morte.

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AGGIORNAMENTO DEL 4 APRILE DELLE 18

Sono morti entrambi per dissanguamento. Lei per i tagli alle vene dei polsi, lui per due profonde ferite alla gola. È quanto stato stabilito dai medici legali che hanno effettuato l'autopsia sul corpo del cinquantenne bresciano - operaio e appassionato di body building - e su quello della 45 enne di origine cinesi, trovati senza vita in un appartamento a Lonato del Garda.

La morte risalirebbe alla notte tra lunedì di Pasquetta e martedì. La donna, che non aveva permesso di soggiorno e lavorava in un centro massaggi del Garda, aveva con sé delle ecografie. Non viene escluso che potesse essere all'inizio di una gravidanza. L'ipotesi più concreta resta quella dell'omicidio suicidio anche se gli inquirenti, guidati al pubblico ministero di Brescia Alessio Bernardi, aspettano risposte da alcuni accertamenti effettuati nell'abitazione teatro della doppia tragedia. In casa c'era molto sangue, ma anche coltelli e delle corde.

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AGGIORNAMENTO DEL 4 APRILE

Brutale omicidio all'ombra del santuario della Madonna della Scoperta di Lonato: il 49enne Cristian Catalano avrebbe ucciso con armi da taglio (e forse altri arnesi) la giovane donna che stava frequentando da qualche mese, di origini cinesi e classe 1979, per poi togliersi la vita. È l'omicidio-suicidio la principale ipotesi su cui stanno indagando i carabinieri della compagnia di Desenzano e della stazione di Lonato, coordinati dal pm Alessio Bernardi, presente mercoledì sul posto. Il delitto si sarebbe consumato nella notte tra lunedì e martedì. Gli inquirenti non escluderebbero nessuna pista, nemmeno il coinvolgimento di terzi. Intanto è aperto un fascicolo per omicidio.

Macabro ritrovamento

L’intervento dei militari di Lonato sono scattate nel tardo pomeriggio di martedì, con la chiamato al 112 arrivata dai parenti della vittima. Il fratello e la sorella avrebbero infatti raggiunto l'abitazione di Catalano, qui era in affitto da pochi mesi, grazie al sistema di localizzazione del suo smartphone. Non avevano infatti notizie della donna, che non rispondeva al telefono, ormai da domenica sera: arrivati di fianco alla chiesa avrebbero chiesto informazioni ai vicini e poi allertato i carabinieri dopo aver notato delle macchie di sangue sulla porta finestra del primo piano, in quel momento ancora aperta.

I carabinieri sul luogo della tragedia

Nel frattempo sono stati rintracciati i proprietari di casa: loro avrebbero avvistato per primi i cadaveri. L’appartamento sarebbe stato trasformato in un mattatoio con tracce ematiche in tutti i locali dell'abitazione a due piani in un soqquadro macabro in cui non sarebbero mancati coltelli, corde e altri attrezzi.

L'autopsia

Nella serata di martedì i corpi sono stati trasferiti all'Istituto di medicina legale del Civile di Brescia: ieri pomeriggio è stato conferito l'incarico per le autopsie, che saranno eseguite stamattina dai medici Andrea Verzeletti (direttore dell'unità operativa di Medicina legale) e Sofia Bodini. Sui cadaveri martoriati sarebbero presenti evidenti traumi compatibili con l'uso di armi da taglio: entrambi i corpi avevano le vene tagliate, forse (nel caso della donna) per simularne il suicidio. Catalano potrebbe averla uccisa prima di compiere l'estremo gesto: ma le indagini sono in corso per appurare le modalità e le cause dei decessi, e al momento non si esclude l'eventuale coinvolgimento di terzi.

Nessuna pista è esclusa

Dunque tutto può ancora essere per un delitto che sconvolge nuovamente il Bresciano. Catalano e la compagna si frequentavano da pochi mesi: entrambi in Italia da circa un anno, lui tornato dal Brasile dove ha vissuto per un decennio (e dove ha moglie e figli), lei appena arrivata dalla Cina. Hanno passato insieme le vacanze di Pasqua, ma nessuno tra i vicini avrebbe mai visto arrivare la donna: nessuno avrebbe nemmeno sentito urla o rumori compatibili con un litigio o con la sanguinosa mattanza. Pare fossero andati a cena a Peschiera, alla vigilia di Pasqua: fino a domenica sera la vittima avrebbe comunque mantenuto i contatti con la famiglia.

Il giorno di Pasquetta Catalano sarebbe stato visto tornare a casa verso le 12, poi il lungo blackout che si è concluso con il presunto omicidio-suicidio, compiuto probabilmente la notte successiva. Sul posto è giunta anche la Sis, la Scientifica dell'Arma per raccogliere reperti, tracce di sangue e di Dna, le armi del delitto e altri indizi. «Sembrava un mattatoio», il commento dei vicini tra chi potrebbe aver visto qualcosa, sbirciando all'interno, e chi invece riporta testimonianze per sentito dire.

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