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Flop parcheggi a pagamento a Desenzano: incassi al di sotto delle attese. «Una strategia che non paga»

di Silvia Avigo
A un anno dalla manovra che ha alzato le tariffe ed esteso i parcometri su 625 stalli il Pd rileva tanti disagi e scarsi introiti
Poco utilizzati Le aree a pagamento istituite un anno fa non hanno dato le entrate sperate
Poco utilizzati Le aree a pagamento istituite un anno fa non hanno dato le entrate sperate
Poco utilizzati Le aree a pagamento istituite un anno fa non hanno dato le entrate sperate
Poco utilizzati Le aree a pagamento istituite un anno fa non hanno dato le entrate sperate

 A un anno dalla contestata «manovra parcheggi» a Desenzano, che aveva inizialmente messo a pagamento 625 posti auto prima gratuiti e aumentato le tariffe del 50%, i conti non tornano: incassi al di sotto delle attese e, in alcuni casi, inferiori alle spese sostenute per attrezzare le aree con parchimetri e segnaletica.

Il dossier

Lo segnala in un dettagliato dossier il consigliere comunale del Partito democratico Stefano Terzi: «Un flop: una manovra che abbiamo fin da subito criticato sia nel merito che nel metodo, evidenziando come avrebbe creato disagi ai residenti, agli studenti, ai lavoratori e alle attività, senza dare al Comune gli introiti sperati. Nemmeno le diverse contro-manovre e i passi indietro non hanno risolto la situazione. Dopo un anno è il momento per fare un bilancio: i disagi sono tanti, i benefici scarsi».

«Calcoli sbagliati»

Dai dati dettagliati per parcheggio, Terzi tira le somme, partendo dal fallimento generale dei nuovi 625 posti auto a pagamento. Le nuove aree di sosta, con i loro 18 parcometri aggiuntivi, hanno comportato un aumento di costi di gestione di 352,526 euro fino al 30 maggio 2025, quindi spalmando sui 26 mesi effettivi, questo equivale a un costo di circa 9 mila euro l’anno per ogni parcometro.

Il risultato è che la metà delle nuove aree di sosta è addirittura in perdita, come in via Padre Annibale di Francia, Vittorio Veneto, lungolago, Vò e Tassinara. «Penso al Vo’, dove il comune perde doppiamente: i parcheggi non guadagnano e il chiosco di sua proprietà cala di valore. Tragicomica invece - incalza Terzi - la vicenda di via Michelangelo con 2 parcometri che hanno incassato in 7 mesi meno di 450 euro, quindi riportati gratuiti dall’Amministrazione al costo di 1.400 euro per i nuovi cartelli, le righe, la manodopera. Spero solo che questo sia il primo di tanti passi indietro, visto che così restano vuoti. E un flop anche gli abbonamenti: sottoscritti solo da una manciata di persone e nessun turista».

«Un aumento degli incassi comunque c’è stato - spiega Terzi - ma è dovuto all’aumento delle tariffe dei parcometri esistenti e solo in modo residuale dalle nuove aree, che costituiscono solo circa l’11% degli incassi lordi, ma ben oltre il 30% dei costi. Una manovra puramente contabile, ma sbagliando i conti, a danno di tutti».

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