Sul collettore del Garda
è ancora «guerra di cifre»
Interrogazione dei 5 Stelle

La condotta sublacuale, tallone d’Achille del vecchio collettore
La condotta sublacuale, tallone d’Achille del vecchio collettore
La condotta sublacuale, tallone d’Achille del vecchio collettore
La condotta sublacuale, tallone d’Achille del vecchio collettore

Anche fra le tabelle del «patto» tra Governo e Regione Lombardia siglato venerdì, con 11 miliardi di fondi per le infrastrutture fra cui il tunnel della 45 bis, si nota un’assenza significativa: non ci sono gli 80/100 milioni per il nuovo collettore del Garda, che dovrebbero arrivare dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.

Ci sono sì 10 milioni per la depurazione dei laghi lombardi, sempre di provenienza Fsc, ma fanno parte di un «residuo» promesso già lo scorso anno dal ministro per l’Ambiente, Gian Luca Galletti. E poi 10 non sono 100, ma soprattutto non sono «quei» 100, che devono arrivare dai 598 milioni del capitolo depurazioni del Fsc, deliberato dal Cipe in agosto e pubblicato in Gazzetta ufficiale il 14 novembre, senza però elencare nero su bianco le opere finanziate.

GLI «OTTIMISTI» ritengono che sia solo questione di tempi tecnici, dopo l’impegno del numero 2 del governo, Luca Lotti, gli incontri al ministero dell’Ambiente che avrebbe «adottato» il collettore del Garda tra le opere da seguire e finanziare nel contesto di quei 598 milioni, e le dichiarazioni dei deputati Pd Alessia Rotta e Guido Galperti, insieme al presidente della Provincia Pierluigi Mottinelli e ai sindaci di Padenghe e Brenzone, Patrizia Avanzini e Tommaso Bertoncelli, consiglieri dell’Ats, l’Associazione di scopo fra 35 Comuni gardesani.

MENO OTTIMISTA, molto meno, è il Movimento 5 Stelle, che chiede conto dei fondi mancanti: «La delibera del Cipe specifica che otto decimi di quei 598 milioni sono destinati a infrastrutture del Sud d’Italia. Rimangono 120 milioni per tutto il centro nord: possibile che ne arrivino 100 solo per il Garda? Non si parla di Garda in nessun atto legislativo». Per avere risposte è stato depositata un’interrogazione parlamentare firmata dai deputati Ferdinando Alberti del Francesca Businarolo del Movimento 5 Stelle.

Di tutt’altro avviso il presidente di Ats, Giovanni Peretti, che si dice invece rassicurato dalla pubblicazione della delibera Cipe: «A livello politico - precisa Peretti, che è sindaco di Castelnuovo - mi è stato assicurato che saranno comprese nei 598 milioni tre priorità venete: le falde acquifere tra il vicentino e il veronese, la discarica di Pescantina e soprattutto il collettore del lago di Garda. Certo, il M5S in questi giorni fa la sua parte a livello politico». E chi vivrà vedrà.L.SCA.

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