il caso

Comunità montana Valtrompia, il presidente Ottelli è fuori e la sua ex maggioranza spara a zero

di Marco Benasseni
Popolari e democratici al governo a Sarezzo parlano di fiducia tradita verso chi gli ha permesso di avere ruoli importanti

Le possibilità che Massimo Ottelli continui a guidare la Comunità montana fino a giugno sono prossime allo zero. Perché la normativa regionale non consente ai consiglieri di opposizione di svolgere le funzioni di presidente di un ente come questo, e perché manca la fiducia, almeno da parte del gruppo Popolari e democratici di Sarezzo e del Pd.

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Venerdì 15 marzo, in seguito a un incontro tra i sindaci proprio in Comunità, la sindaca di Sarezzo Donatella Ongaro ha diffuso una nota nella quale parla di tradimento e ingratitudine. «Precisiamo che la scelta di escludere il gruppo consiliare di Italia Viva dalla maggioranza (quindi Ottelli ndr) non è stata espressa dal Partito democratico, ma dal gruppo Popolari e democratici in tutte le sue componenti - sottolinea -. Ottelli ha esplicitato la totale disistima amministrativa nei confronti del sindaco e dell’attività dell’Amministrazione comunale, ma soprattutto, da vicesindaco in carica ha avuto abboccamenti con i consiglieri di opposizione e con referenti politici dei partiti di centrodestra, con l’intento di costituire una lista alternativa a quella dell’attuale Amministrazione comunale».

Il caso

Le interlocuzioni tra l’ex numero uno della Comunità montana e la lista di opposizione Sarezzo 3.0 sono state confermate anche dalla capogruppo Simona Torri. «Ottelli è stato per 25 anni nella lista dei Popolari e democratici e improvvisamente ha deciso di tradire la fiducia e la lealtà verso la lista e il gruppo - prosegue Donatella Ongaro - che gli ha consentito di assumere ruoli e funzioni rilevanti per oltre due decenni».

La sindaca vuole poi «rassicurare» il senatore leghista Stefano Borghesi: «Sosteniamo e sosterremo con forza la realizzazione della bretella autostradale della Valtrompia». Per quanto riguarda i progetti legati al Pnrr e ad altre vicende che dovranno essere gestite dall’ente, Ongaro ritiene che «le sorti di un ente e la sua attività istituzionale non dipendano dalle vicende personali di un singolo, ma che gli enti locali perseguano i propri fini istituzionali a prescindere da chi li rappresenta pro tempore». Insomma: la ricerca di un successore prosegue, mentre Italia viva di Sarezzo conferma che si presenterà alle elezioni di giugno e a questo punto le alleanze iniziano a definirsi. 

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