il caso

Killer del volontario bresciano: sull’arresto un alone di mistero

La famiglia di Michele Colosio resta in silenzio in attesa di informazioni ufficiali. La Procura messicana ha disposto altri 60 giorni di indagini prima del processo
Michele Colosio gestiva in Messico un’officina di riparazione di biciclette
Michele Colosio gestiva in Messico un’officina di riparazione di biciclette
Michele Colosio gestiva in Messico un’officina di riparazione di biciclette
Michele Colosio gestiva in Messico un’officina di riparazione di biciclette

Con il passare delle ore non sembra dissolversi l’alone di mistero che avvolge l’arresto del presunto omicida di Michele Colosio, il volontario 42enne di Borgosatollo freddato a colpi di pistola in Messico. Il principale e per ora unico indagato per il delitto, il 48enne, José Guillermo N., è rinchiuso da sabato nel carcere di San Cristóbal de las Casas. Al momento del fermo è rimasto in silenzio davanti alle contestazioni degli inquirenti. Il 48enne, bracciante agricolo saltuario, non avrebbe precedenti penali. Stando ad alcune dichiarazioni degli amici di Colosio, riportate dai giornali messicani, c'è il sospetto che la polizia abbia concluso frettolosamente le indagini «per trovare un capro espiatorio».

Il presunto omicida del volontario
Il presunto omicida del volontario

Ieri, in risposta alle insinuazioni, è arrivata la replica ufficiale della Procura generale del Chiapas sotto forma di comunicato stampa diffuso anche sui social. «Nessun comportamento criminale resterà impunito- si legge testualmente nella nota -. Le indagini si sono concluse con l’arresto di un 48enne, José Guillermo N., accusato di aver ucciso Michele Colosio». Il Pubblico ministero René Daniel Gordillo Zavareta , assegnato alla Procura distrettuale di Altos per seguire il caso, «ha presentato una serie di oggettivi elementi accusatori al giudice di controllo, che ha ritenuto sufficienti le argomentazioni e le prove fornite. Nei confronti del presunto assassino è scattato l’arresto preventivo, ed il giudice ha disposto ulteriori 60 giorni di indagini prima del processo», si legge ancora nella nota. Complice lo stretto riserbo, ci sono ancora molti punti da chiarire, a partire dal movente dell’omicidio.

Il luogo della sparatoria, avvenuta l'11 luglio 2021
Il luogo della sparatoria, avvenuta l'11 luglio 2021

Il volontario 42enne è stato freddato nella sera dell’11 luglio scorso a San Cristobal de Las Casas, dove viveva da dieci anni. Secondo la ricostruzione fatta dalle autorità, l'11 luglio José Guillermo aveva dato appuntamento alla vittima nel quartiere El Relicario, poco lontano dalla sua abitazione, con il pretesto di acquistare una bicicletta. Dopo di che, ha sparato sei colpi d’arma da fuoco che hanno provocato la morte di Colosio dopo il suo trasferimento nell’ospedale di San Cristobal. La mamma Daniela Stanga e il fratello della vittima Claudio non hanno voluto commentare la notizia dell’arresto. Sono ancora in attesa di comunicazioni ufficiali e dettagli sulla svolta nelle indagini. Sull’omicidio la procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio. Il procedimento è coordinato dal procuratore Michele Prestipino, che nelle prossime ore riceverà il resoconto sull’inchiesta dei colleghi messicani. E forse a quel punto si avranno ragguagli più certi per inquadrare cosa abbia scatenato l’agguato mortale. Colosio, ex tecnico radiologo del Civile, si era trasferito a San Cristobal da dieci anni e viveva facendo l’artigiano, il meccanico di biciclette, il pizzaiolo, il contadino, l’allevatore. Alle spalle un breve matrimonio, si occupava di cooperazione e collaborava con la Casa de Salud comunitaria Yì Bel ik - Raiz del Viento, e con Rueda Libre, l’officina che dopo la sua morte, in suo onore ha collocato una «bicicleta blanca» nel luogo in cui è avvenuto l’omicidio.•.

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