il caso

La Fondazione Serlini di Ospitaletto lancia l’offensiva: diffida e maxi richiesta di risarcimento

di Cinzia Reboni
Nuovo "capitolo" della vertenza legale tra Amministrazione comunale e Fondazione Serlini, dopo l'autosospensione del parroco don Adriano Bianchi dal Cda

La vertenza legale tra Amministrazione comunale e Fondazione Serlini si inasprisce, e ad Ospitaletto il clima è sempre più rovente. Dopo l'autosospensione del parroco don Adriano Bianchi dal Cda, l’ente che gestisce la Casa di riposo ha presentato un ricorso al Tar per chiedere un risarcimento danni dopo che il 30 ottobre il Consiglio comunale aveva affossato il progetto di partenariato pubblico privato per l'ampliamento del Centro diurno di proprietà del Comune mediante la realizzazione di un Centro multiservizi anziani.

Il risarcimento

La Fondazione chiede a titolo di indennizzo 690 mila euro, di cui 319.761 per i costi e gli oneri sostenuti per la predisposizione della procedura di finanza di progetto e per la partecipazione alla gara, e 370.880 euro per la variante di progetto per la nuova edificazione del locale culto e per l’abitazione delle suore.

Nel ricorso si fa riferimento anche ai 2,4 milioni di euro della convenzione urbanistica con Esselunga, vincolati inizialmente proprio al progetto del Centro multiservizi anziani, «che aveva creato un legittimo affidamento in capo alla Fondazione circa il buon esito della procedura».

La diffida

Non bastasse, sul tavolo del sindaco Laura Trecani è arrivata anche la diffida del legale della Serlini, con l'invito a ritirare il decreto di nomina dei nuovi membri del Cda. «Gli amministratori di nomina comunale revocati dal sindaco a novembre – il presidente Gian Battista Garza, il vice Francesca Ferraresi e il consigliere Germano Bettoncelli - rimangono in carica da statuto fino all’approvazione del bilancio di approvazione, che avverrà entro il 30 giugno non essendo stato possibile, per causa imputabile esclusivamente all’ente locale, predisporlo prima – scrive l'avvocato –. Superfluo sottolineare che fino all’approvazione del bilancio, la nomina è priva di qualunque efficacia».

La replica

«Fino ad oggi ho tenuto un profilo basso – replica Laura Trecani -, ma dopo l’ennesimo pretestuoso attacco devo fare delle precisazioni. L'autosospensione del parroco è avvenuta il giorno successivo alla distribuzione del terzo volantino da parte della Fondazione Serlini: è quindi evidente che non è stata certo l’Amministrazione comunale ad alimentare le polemiche che hanno spinto don Bianchi a compiere questa scelta. E' semmai il presidente della Fondazione che non si rassegna a dover lasciare la carica, creando questo clima di tensione all’interno della comunità».

Quanto all'ordinanza del Tribunale, contro la quale il Comune ha già presentato reclamo, e la cui udienza è fissata per il 7 maggio, «non mi risulta che vi sia alcun atto illegittimo: l’ordinanza che ha riammesso il presidente nell’esercizio delle sue funzioni si è limitata a sospendere il mio decreto di revoca e non ad annullarlo, né a dichiararlo illegittimo. La nomina dei tre nuovi membri del Consiglio di amministrazione è un atto dovuto in ottemperanza allo statuto, e non ho fatto altro che dare seguito alla richiesta del commissario straordinario della Ats. Quindi non intendo ritirare il decreto di nomina».

L’altro fronte

E il progetto per la realizzazione del Centro multiservizi anziani? «C'era una clausola ben precisa circa la possibilità che la procedura potesse essere revocata, cosa che è avvenuta per ragioni di sostenibilità finanziaria», aggiunge il sindaco.

Infine, «la richiesta di liquidazione è esorbitante e del tutto irrealistica, visto che contiene spese riguardanti varianti al progetto originario commissionate dalla Fondazione Serlini dopo che la gara era stata sospesa».

Le minoranze

Di diverso tenore le dichiarazioni di Luca Radici, capogruppo di Insieme per Ospitaletto. «Il sindaco insiste con atti illegittimi, come la reiterazione del decreto di nomina dei nuovi membri già nominati con il decreto bocciato dal tribunale, mentre riceve un altro atto di citazione in tribunale dalla Fondazione Serlini per danni di 690.000 euro, a cui si aggiunge la diffida per la nomina dei nuovi membri del Cda, illegittima e perciò nulla, essendo in violazione di sentenza esecutiva della magistratura. Cosa che potrebbe esporre il sindaco ad ulteriori conseguenze giuridiche, anche di carattere penale».

Infine, secondo Radici, «il sindaco ha creato un vero e proprio stallo che non ha permesso la sottoscrizione del contratto di 6 milioni di euro per la cessione del credito fiscale legato all’intervento di riqualificazione energetica con l’applicazione del super bonus, che mette a rischio l’operazione in corso di ristrutturazione della Rsa».

Lo scambio di accuse

Anche su questo punto, Laura Trecani gira le accuse al presidente Giambattista Garza: «Lui stesso, dicendo che non aveva potere di firma in quanto esautorato, ha creato la situazione di stallo che maldestramente tenta di addebitare al Comune. La stessa scelta di far iniziare i lavori senza la sottoscrizione di tutti i contratti è stata un’imprudenza del presidente, che con tutta probabilità voleva mettere in difficoltà dal punto di vista politico l’attuale Amministrazione comunale».

Ma il braccio di ferro prosegue e i prossimi pronunciamenti del tribunale saranno decisivi per capire se e quando si tornerà alla normalità nella gestione della Casa di riposo.

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