Lumezzane

Lumezzane, sui nuovi cartelli in dialetto ognuno ha la sua versione

di Marco Benasseni
Nuova segnaletica ai valichi con scritto «Lömedhane». Per il sindaco è un segno identitario ma si è acceso un dibattito vivace
Lumezzane e Lömedhane I cartelli «bilingue» posti ai tre valichi di ingresso al Comune
Lumezzane e Lömedhane I cartelli «bilingue» posti ai tre valichi di ingresso al Comune
Lumezzane e Lömedhane I cartelli «bilingue» posti ai tre valichi di ingresso al Comune
Lumezzane e Lömedhane I cartelli «bilingue» posti ai tre valichi di ingresso al Comune

L’orgoglio lumezzanese, così radicato e identitario, è ben noto e quasi proverbiale. Ma ora l’ultima iniziativa dell’Amministrazione guidata dal sindaco Josehf Facchini fa un po’ discutere.

I motivi delle discussioni 

Da qualche giorno all’ingresso del paese sono stati posizionati dei cartelli per dare il benvenuto in italiano e in dialetto. Ma c’è chi contesta, oltre all’idea in sé, anche l’ortografia dialettale: sono scritti in modo «giusto»? Il fatto è che il dialetto locale non ha una gran tradizione scritta, non esiste una vera letteratura lumezzanese, per cui in dialetto si scrive un po’ come viene, per buona pace dei puristi di una purezza difficile da definire.

La versione di Facchini

«Oltre a posizionare dei cartelli in regola con le normative - spiega il sindaco - abbiamo voluto mettere un tocco di lumezzanesità in più. Anche questo è un modo in più per accogliere “alla nostra maniera“ chi viene dalle nostre parti. D'altronde sanno tutti che il nostro dialetto è unico e “bello stain”».

I tre cartelli

Le nuovo insegne, poste ai tre valichi (Passo del Cavallo, Termine, via Zanagnolo, sulla strada verso la Valle di Sarezzo), sono però divisive e i commenti, in paese e sui social, sono vivaci. Tra chi commenta, i puristi della lingua italiana evidenziano che «il dialetto lumezzanese non ha una tradizione scritta come altri dialetti; quindi, scriverlo su un cartello non ha senso, è una forzatura (per la sua conservazione ci sono le trascrizioni fonetiche di un atlante linguistico)», mentre quelli attenti ai soldi pubblici ricordano che molte abitazioni della Valgobbia scaricano ancora nel terreno e suggeriscono «di pensare alle fognature invece che ad altro».

E poi ci sono quelli simpatici che non sono convinti dell’iniziativa del Comune perché manca la scritta più rappresentativa: «LumezAngeles», uno dei modi con i quali i lumezzanesi amano ricordare i tempi d’oro di quando, negli anni ’80, Lumezzane era considerata la «Valle dell'oro», ai vertici delle classifiche dei redditi pro capite più alti d'Europa.

«Tramandare l'utilizzo di parole in lumezzanese è importante perché aiuta a custodire parte della nostra cultura e salvaguardare le nostre radici, consegnando la storia anche alle prossime generazioni - aggiunge il sindaco-. Come amministrazione crediamo molto nella valorizzazione del nostro dialetto, sia attraverso i cartelli che con altre iniziative, e agiamo di conseguenza».

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