Il mandala dei monaci
tibetani ha «benedetto»
il lago d’Iseo

di G.C.C.
Il mandala prende forma davanti a un pubblico emozionato
Il mandala prende forma davanti a un pubblico emozionato
I monaci tibetani sul lago d'Iseo

Un’esperienza multisensoriale e spirituale unica quella vissuta ieri nella pinacoteca Bellini di Sarnico in occasione della conclusione del fine settimana dedicato a un incontro tra l’arte occidentale e quella orientale. Il momento più emozionante tra la fusione di una cultura tesa all’immortalità e un’altra che cerca di fondersi con le leggi della natura è stato quello ospitato nell’ex convento di suore di Palazzo Gervasoni. Qui sette monaci buddisti del Ladakh, hanno fatto conoscere una forma di arte la cui regola è il ciclo delle leggi della natura. Approdati in Italia per raccogliere fondi per un campus di bambini e bambine, orfani o poveri, che insegni loro la cultura tibetana, e la filosofia buddhista. Guidati da Geshe Tsewang Dorje i monaci hanno fatto conoscere la loro arte realizzando un mandala, con un lavori di gruppo, che è stato dissolto dopo la fine del lavoro. Tra le tele della deposizione e della Maddalena della pinacoteca, i monaci alternandosi attorno alla tavola azzurra, hanno realizzato uno splendido mandala con sabbie colorate, che è durato poco più di un’ora, giusto il tempo per i visitatori di ammirarlo. Controllando movimenti e respiro, i monaci hanno completato il disegno, mentre la sala a piano terra che si affollava di turisti che ammiravano la precisione con cui collocavano granelli di sabbia di vario colore nella forma del mandala. Completata l’opera, i monaci si sono ritirati per prepararsi al rito finale, mentre il pubblico ha avuto l’opportunità di scattare dei selfie indimenticabili. Poi durante la preghiera, accompagnata dagli strumenti rituali, i monaci hanno dissolto il mandala raccogliendo la sabbia in bustine trasparenti donate al pubblico. Geshe Tsewang Dorje ha infine spiegato, il significato del mandala della compassione, - questo era il suo titolo - e della sua dissoluzione, simbolo del fluire della vita. Il disegno è stata rimossa lentamente con gesti misurati dai monaci per riempire con la sabbia bustine distribuite al pubblico. Raccolti gli ultimi granelli rimasti sul tavolo sono stati posti in una coppa portata in processione nel borgo antico e da lì alla sponda del lago di Iseo dove sono stati sparsi sulle sue acque. •

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