Mirad’Or, la
grande bellezza
fluttua sul lago

di Cinzia Reboni
Nella simulazione al computer il futuro aspetto del Mira d'Or il museo galleggiante nato sotto la spinta della performance di Christo
Nella simulazione al computer il futuro aspetto del Mira d'Or il museo galleggiante nato sotto la spinta della performance di Christo
Nella simulazione al computer il futuro aspetto del Mira d'Or il museo galleggiante nato sotto la spinta della performance di Christo
Nella simulazione al computer il futuro aspetto del Mira d'Or il museo galleggiante nato sotto la spinta della performance di Christo

L’effetto sarà quello di una nuvola che galleggia sull’acqua. A Pisogne il Mirad’Or sta per prendere forma: sul lungolago il nuovo museo - il primo a struttura palafitticola in Italia - è «impacchettato» per lavori in corso, in attesa di svelare tutti i suoi segreti. Sarà uno spazio per l’arte contemporanea, ma anche un belvedere sul lago, con il paesaggio che vi si specchia. Perchè - come ha precisato ieri il progettista dell’opera Mauro Piantelli nel corso della presentazione, nella sede di Iseo Serrature - «non potranno esserci eventi per 365 giorni l’anno, sarà dunque il paesaggio a trasformarsi in opera d’arte».

 

IL SINDACO DI PISOGNE, Diego Invernici, ha sottolineato il fondamentale sostegno della famiglia Facchinetti, «che rappresenta l’imprenditoria locale al fianco delle istituzioni: una partnership efficace - l’ha definita il primo cittadino - tra pubblico e privato. Una realtà che in cinquant’anni ha generato economia, dimostrando un attaccamento al territorio, nella scelta di non delocalizzare e sostenendo iniziative sociali e attività sportive». «A Pisogne mancava un’area espositiva - ha sottolineato l’assessore alla Cultura Federica Bonetti -, e questo è un progetto unico per un Comune che ha visto negli ultimi anni una crescita esponenziale anche a livello turistico, con l’aumento da 9 a 49 case vacanza. La vera capacità sta nel valorizzare i tesori a disposizione». Effetto Christo, senza dubbio, che oltre a portare sul lago d’Iseo un milione e duecentomila persone in soli 16 giorni, ha fatto anche da apripista all’«arte galleggiante». Proprio come sarà il Mirad’Or. Che, al contrario della «velocità» di realizzazione di The Floating Piers,ha dovuto affrontare un percorso lunghissimo, dovuto soprattutto alle rigide prescrizioni della Sovrintendenza. L’iter del progetto è partito nell’ottobre 2015, ma l’opera vedrà la luce soltanto tra qualche mese. In estate, promette Piantelli. La particolarità dello spazio di arte contemporanea è proprio la location: «Il successo di una mostra dipende anche dalla sua collocazione in luoghi strani e inusuali, dove la gente non si aspetta di trovarle - ha spiegato Stefano Bruno Galli, assessore regionale alla Cultura -, e cosa c’è di più particolare di una realtà espositiva su palafitte? La Regione crede molto in questo progetto, così come nella valorizzazione e riqualificazione di tutto il lungolago di Pisogne». Il Mirad’Or, progettato dallo Studio De8 di Bergamo, è «firmato» anche da Iseo Serrature, che per festeggiare il mezzo secolo di attività ha voluto contribuire alla sua costruzione. «Il Mirad’Or vuole essere un omaggio alla comunità che ha visto nascere, e crescere, la nostra azienda - ha spiegato il direttore generale Pierre Bourgmayer -. É questo che fa la differenza tra le imprese a gestione familiare ed i grandi gruppi, dove l’impatto con il territorio è invece sempre molto limitato». É toccato poi a Piantelli spiegare nei dettagli il progetto, «uno dei più impegnativi degli ultimi vent’anni. Le opere d’arte verranno esposte anche in acqua, e questo particolare lo porterà ad essere un unicum a livello mondiale. L’accesso sarà da una piattaforma a due gradini, mentre la struttura è in carpenteria metallica, sopra la quale c’è una scocca in legno. Tutto il resto sarà di vetro bianco riflettente, mentre la sera il vecchio lavatoio verrà illuminato: una traccia nascosta che torna in superficie». Un progetto che era piaciuto subito anche a Massimo Minini, originario di Pisogne e gallerista tra i più importanti nel panorama internazionale, che è stato tra i principali «sponsor» del Mirad’Or, definendo il belvedere artistico «un luogo decisamente affascinante». Ieri è stata anche l’occasione per presentare il logo, frutto di un team di creativi formato da Massimo Negrini, art director originario di Pisogne e socio fondatore della società Negrini e Varetto, e da Gigi Barcella. «Il brand del museo richiama elementi architettonici tipici di Pisogne. In particolare, la fonte di ispirazione è stata la struttura dell’antico lavatoio che si affaccia sul lago - ha spiegato Negrini - e che finisce per essere “abbracciato“ dal nuovo belvedere. Il logo ne riproduce la struttura a pietre larghe, su cui le lavandaie ponevano il bucato, che insieme formano una M stilizzata, la lettera iniziale del Mirad’Or Art Gallery». I costi? «Nel corso degli anni sono lievitati, in particolare per l’indagine geologica, che ha previsto una palificazione maggiore della struttura, arrivando a 270 mila euro - ha spiegato Invernici -: 75 mila euro sono arrivati dalla Regione, secondo l’accordo quadro di sviluppo del territorio siglato con l’allora governatore Roberto Maroni nel 2017, 85 mila euro sono stati offerti da Iseo Serrature, e il rimanente dal Consorzio Bim di Valle Camonica. In sostanza, al Comune e ai cittadini di Pisogne il Mirad’Or non costerà un euro».

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