Per scongiurare che avvengano altre disgrazie in acqua, il Sebino punta ad avere una Capitaneria di porto. La sede è già stata individuata nell’ex casello idraulico, al porto Industriale di Iseo. Le risorse per mezzi e uomini tocca al ministero di Infrastrutture e Trasporti trovarle. «Il prefetto di Brescia, Attilio Visconti, si sta spendendo molto per realizzare questo progetto: e noi facciamo altrettanto», ha detto ieri, incontrando la stampa, a Sarnico, Alessio Rinaldi, presidente dell’Autorità di bacino nonché sindaco di Marone. Al suo fianco, i vicepresidenti delle Province di Brescia e Bergamo, Guido Galperti e Pasquale Gandolfi. In sala, i rappresentanti dei corpi d’arma e dei sodalizi di volontariato che prestano la loro opera in favore della sicurezza di bagnanti e natanti sul lago sulla base di convenzioni siglate lo scorso giugno. «IN QUESTI GIORNI ho inviato due lettere, una al prefetto Visconti e l’altra a Ilaria Zavarian, tenente pilota di vascello della Capitaneria di porto di Salò- ha riferito Rinaldi-. Abbiamo chiesto un incontro per vedere come dar corpo al progetto di istituire anche a Iseo una Capitaneria di porto, come già ce ne sono sul Garda e sul Lago Maggiore. I numeri sono dalla nostra parte: Montisola, al centro del lago, ha 2mila abitanti e le motonavi della società di Navigazione totalizzano 900mila passeggeri l’anno. Si tratta ora di trovarci, magari in Regione ed elaborare una proposta convincente e inoltrarla al ministero a Roma». Non sarà un percorso veloce, ma la volontà di andare in quella direzione è chiara. Né manca la determinazione di centrare l’obiettivo nel più breve tempo possibile. Quanto alle zone a rischio per la balneazione, Diego Nolli, responsabile della Guardia costiera ausiliaria dislocata a Sarnico, s’è detto disponibile a individuarle, insieme con i suoi collaboratori, perché siano visivamente segnalate. Per quelle dichiarate pericolose, i sindaci avranno la facoltà di emettere i divieti di balneazione».