«El Marù», il secolare castagno di Erbusco salvato dall'uomo che sussurra agli alberi

di Simona Duci
Ha 230 anni. A prendersene cura è Bruno Ferrari: «Ma dai documenti storici spetterebbe al Comune»
«El Marù»: con 230 anni di età il castagno salvato da Bruno Ferrari è l'albero più antico di Erbusco
«El Marù»: con 230 anni di età il castagno salvato da Bruno Ferrari è l'albero più antico di Erbusco
«El Marù»: con 230 anni di età il castagno salvato da Bruno Ferrari è l'albero più antico di Erbusco
«El Marù»: con 230 anni di età il castagno salvato da Bruno Ferrari è l'albero più antico di Erbusco

L'albero più longevo di Erbusco è un castagno di 230 anni. Sorge lungo la strada Napoleonica ed è da tutti considerato un monumento verde da salvaguardare. Ma il valore storico-botanico non è ancora stato riconosciuto dal Comune con una targa o un piano di tutela. Il secolare castagno chiamato «El Marù», è facilmente raggiungibile in un paio di minuti di cammino dalla chiesa, a 50 metri dall'acquedotto di Erbusco, in via Campanili.

La storia dell'albero

«Con le scuole - racconta Bruno Ferrari che si è preso cura dell'albero salvandolo da un progressivo degrado - vengono organizzate visite guidate da un agronomo al nostro El Marù. Ai suoi piedi i bambini imparano ad amare e conoscere la natura. Inoltre a poca distanza dall'albero c'è anche un piccolo bosco, dove ci si inoltra attraverso un breve percorso. Anche in quell'area è possibile ammirare altri alberi, in funzione delle lezioni che vengono impartite alle classi, che sono sempre molto entusiaste di partecipare. Grazie al grande impegno delle maestre, che svolgono ulteriori momenti dedicati in aula, sulla base delle nozioni apprese». Un modo originale per far amare alle nuove generazioni l'ambiente e la propria storia, di cui in questo caso specifico la vecchia corteccia ne è intrisa.

Dalla malattia alla sopravvivenza

Tempo fa, l'albero alto 20 metri è stato colpito da una fito-patologia, causata anche dall'intervento invasivo dell'uomo. Nonostante le conseguenze, che l'hanno quasi del tutto annientato, è in parte sopravvissuto attraverso quattro polloni che hanno messo radici ai piedi del castagno, dall'autentico dna del secolare. Questo grazie alla provvidenziale assistenza di Bruno Ferrari, ambientalista e socio Legambiente, che l'ha curato con grande impegno, facendolo miracolosamente rigermogliare. Per questo si è meritato l'appellativo di uomo che sussurra agli alberi. «Era praticamente morto - ammette Ferrari - ma nel giro di 4 anni i polloni dal diametro di 25 cm sono cresciuti forti e sani. E´ una pianta solitaria, - accerchiata dalle solite vigne- che appare in documenti storici appartenenti ad antiche famiglie di zona. Ne parla in special modo un lascito, dei vecchi proprietari del terreno su cui sorge, dove scrivono che il prezioso castagno vogliono sia ereditato dal Comune e quindi, donato alla propria comunità che lo considerava all'epoca, come oggi un simbolo della città».

Altro antico albero si trovava nella zona della discarica, purtroppo il platano quasi centenario è stato oggetto di intervento da parte dei vigili del fuoco, che ne ha attestato la pericolosità e da una relazione agronoma, che ha obbligato la proprietà ad abbatterlo.

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