Il caso

Treni all'idrogeno in Valcamonica: presentato l'esposto all’anti-corruzione

di Valentino Rodolfi
Il progetto per la Brescia-Iseo-Edolo arriva all'Anac. Legambiente chiede verifiche su costi, appalti, utilità e sicurezza
Il cantiere di Iseo
Il cantiere di Iseo
Il cantiere di Iseo
Il cantiere di Iseo

Il circolo di Legambiente del Basso Sebino ha presentato un esposto all’Autorità nazionale anticorruzione contro il progetto «H2iseO» per i treni all’idrogeno sulla linea Brescia-Iseo-Edolo. Si chiede non solo di valutare la regolarità delle procedure, ma anche di sospendere tutti i lavori, almeno fino ad accertamenti svolti.

Per Legambiente lungo è l’elenco di aspetti da verificare: «ll progetto - secondo l’associazione - non contiene i criteri tecnici per determinare se si contribuisce in modo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici, e se non arreca danno a nessun altro obiettivo ambientale. Al contrario le modalità di produzione dell'idrogeno, previste nei tre impianti di Brescia, Iseo ed Edolo, arrecano danno ambientale - sostiene Legambiente - per l'uso di metano o biometano, con la produzione di Co2».

Dalla sicurezza ai costi

Altri rilievi, che l’Autorità nazionale anticorruzione è chiamata a verificare: «Non è ancora stata adottata - è scritto nell’esposto - la disciplina tecnica per la sicurezza del trasporto ferroviario con treni alimentati a idrogeno e la definizione di normative, standard e procedure di sicurezza da parte dei Ministeri alle infrastrutture e agli Interni, oltre che dei Vigili del fuoco. Il Ministero delle infrastrutture non ha ancora valutato il livello di sostenibilità del progetto a livello ambientale, trasportistico, energetico, tecnico-operativo, di sicurezza, economico-gestionale e il cronoprogramma di attuazione. Attualmente risulta che la sostenibilità del progetto è negativa.

Ed ancora: la sicurezza. «Non è prevista l'adozione della normativa “Seveso” sui grandi rischi; non è stata valutata la pericolosità dei convogli che viaggerebbero su una linea in cui si sono verificati molti incidenti per la vetustà e le caratteristiche delle gallerie obsolete, delle opere di sostegno (caduta massi), per l'instabilità dei versanti e per l'alto numero di passaggi a livello».

L’aspetto finanziario è pure messo in discussione, portandolo all’attenzione dell’Anac: «L'aspetto economico-finanziario risulta anch'esso negativo: secondo quanto previsto da Regione Lombardia - scrive Legambiente - i costi di esercizio annuali della linea Brescia Iseo Edolo passano da 17,5 a 42 milioni di euro l'anno, senza alcun obiettivo di trasferimento modale della mobilità dall'auto al treno nonostante l'enorme investimento di 362,4milioni di euro» . Infine non convince l’appalto per gli impianti da realizzare a Iseo: «Per un importo di 23,1 milioni di euro - è scritto nell’esposto - si è passati da una procedura di gara andata deserta ad una procedura negoziata».

Suggerimenti