Il circolo di Legambiente del Basso Sebino ha presentato un esposto all’Autorità nazionale anticorruzione contro il progetto «H2iseO» per i treni all’idrogeno sulla linea Brescia-Iseo-Edolo. Si chiede non solo di valutare la regolarità delle procedure, ma anche di sospendere tutti i lavori, almeno fino ad accertamenti svolti.
Per Legambiente lungo è l’elenco di aspetti da verificare: «ll progetto - secondo l’associazione - non contiene i criteri tecnici per determinare se si contribuisce in modo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici, e se non arreca danno a nessun altro obiettivo ambientale. Al contrario le modalità di produzione dell'idrogeno, previste nei tre impianti di Brescia, Iseo ed Edolo, arrecano danno ambientale - sostiene Legambiente - per l'uso di metano o biometano, con la produzione di Co2».
Dalla sicurezza ai costi
Altri rilievi, che l’Autorità nazionale anticorruzione è chiamata a verificare: «Non è ancora stata adottata - è scritto nell’esposto - la disciplina tecnica per la sicurezza del trasporto ferroviario con treni alimentati a idrogeno e la definizione di normative, standard e procedure di sicurezza da parte dei Ministeri alle infrastrutture e agli Interni, oltre che dei Vigili del fuoco. Il Ministero delle infrastrutture non ha ancora valutato il livello di sostenibilità del progetto a livello ambientale, trasportistico, energetico, tecnico-operativo, di sicurezza, economico-gestionale e il cronoprogramma di attuazione. Attualmente risulta che la sostenibilità del progetto è negativa.
Ed ancora: la sicurezza. «Non è prevista l'adozione della normativa “Seveso” sui grandi rischi; non è stata valutata la pericolosità dei convogli che viaggerebbero su una linea in cui si sono verificati molti incidenti per la vetustà e le caratteristiche delle gallerie obsolete, delle opere di sostegno (caduta massi), per l'instabilità dei versanti e per l'alto numero di passaggi a livello».
L’aspetto finanziario è pure messo in discussione, portandolo all’attenzione dell’Anac: «L'aspetto economico-finanziario risulta anch'esso negativo: secondo quanto previsto da Regione Lombardia - scrive Legambiente - i costi di esercizio annuali della linea Brescia Iseo Edolo passano da 17,5 a 42 milioni di euro l'anno, senza alcun obiettivo di trasferimento modale della mobilità dall'auto al treno nonostante l'enorme investimento di 362,4milioni di euro» . Infine non convince l’appalto per gli impianti da realizzare a Iseo: «Per un importo di 23,1 milioni di euro - è scritto nell’esposto - si è passati da una procedura di gara andata deserta ad una procedura negoziata».