«La condotta sublacuale Sulzano-Montisola è la madre di tutti i futuri miglioramenti». Così Paolo Saurgnani, direttore generale di Acque Bresciane, ha definito l’altra sera, in municipio, a Siviano, il collegamento che consentirà a Montisola di ricevere acqua di sorgente da Sulzano. UN’OPERA di alta ingegneria idraulica. «Nel 1923 è arrivata la corrente elettrica, a Montisola - aveva esordito introducendo l’incontro con la cittadinanza il sindaco Fiorello Turla -. Nel 2019, nella scia dell’onda giallo-dalia suscitata da Christo, ci arriverà l’acqua di sorgente: un sogno che diventa realtà. L’acqua che al presente peschiamo dal lago è potabile perché depurata tramite trattamenti con raggi ultravioletti e clorazione, ma, siccome l’acqua del lago è più vulnerabile di quella di sorgente, abbiano preferito dissipare ogni dubbio collegandoci con la rete idrica di Sulzano». Vero è che AOB2, poi confluita in Acque Bresciane, aveva negli anni scorsi ipotizzato di realizzare un nuovo impianto di potabilizzazione dell’acqua attinta da Montisola dal lago, a un profondità di 33 metri. Nel 2011, a sentire Mauro Olivieri, direttore tecnico di Acque Bresciane, l’Università di Brescia aveva condotto proprio sull’isola una sperimentazione volta a testare un dispositivo di ultrafiltrazione. Nel 2015, infine, era stato progettato per Montisola un impianto-pilota in grado di pre-trattare, microfiltrare e ultrafiltrare eventuali virus, batteri e tossine algali. «Quell’impianto, ubicato sopra l’attuale presa d’acqua, sarebbe costato un milione di euro, e altrettanto avremmo dovuto spendere per ridurne l’impatto visivo - ha spiegato Olivieri -. Un impianto che avrebbe avuto una gestione complessa. E non ci avrebbe garantito al 100% che l’acqua non avesse controindicazioni. A quel punto abbiamo preso in considerazione l’idea di rifornirci di acqua di sorgente dalla terraferma». SULZANO, da uno studio condotto di recente sulla fattibilità e sostenibilità dell’intervento, ha una sorgente, la Santa Caterina, e un pozzo, vicino alla stazione, che possono fornire 40 litri al secondo: bastano e avanzano per entrambi i paesi. «Dovessero esserci dei picchi di consumo o una siccità prolungata, riattiveremo la presa a lago di Montisola, che non sarà dismessa», ha precisato Olivieri. La condotta sublacuale costerà 1,7 milioni di euro, dei quali 600mila a carico del Comune e il resto dal bilancio di Acque Bresciane. «Un terzo dell’investimento ce lo siamo accollati noi, anche se strettamente non eravamo tenuti a farlo - ha sottolineato il sindaco Turla -. Per noi è prioritaria la qualità dell’acqua che scende dai nostri rubinetti». L’avvio dei lavori non ha ancora una data. Il sindaco Turla sta premendo perché si inizi a febbraio, massimo a marzo. Tempi abbastanza veloci, burocrazia o altri impedimento permettendo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA