Brescia insolita

La storia del bizzarro conte Ignazio Lana di Borgonato e delle sue incredibili avventure

di Marco Tiraboschi
Dal fulmine che lo colpì nel 1867 all'importazione di un seme dall'estremo oriente che risolse la crisi dei bachi da seta, una vita all'insegna dell'avventura. Amante degli scherzi era anche dotato di una vena di follia
Il palazzo di Ignazio Lana a Borgonato
Il palazzo di Ignazio Lana a Borgonato
Il palazzo di Ignazio Lana a Borgonato
Il palazzo di Ignazio Lana a Borgonato

Nella carrellata di bizzarri personaggi bresciani ricordati tra le pagine di Brescia insolita non può mancare uno dei più curiosi e insoliti della nostra storia: il conte Ignazio Lana di Borgonato, che come un fulmine dirompente ha attraversato con la sua vita curiosa quasi tutto l'Ottocento. Era chiamato il «Don Rodrigo bresciano», ma sarebbe più adeguato ricordarlo come «il barone di Munchausen» bresciano viste le incredibili avventure di cui è stato protagonista. Proprio da un fulmine viene colpito il 24 maggio 1867 verso le 23, mentre dorme profondamente nella camera padronale del suo palazzo: una potentissima scarica elettrica decide di entrare prepotentemente attraverso la finestra mandando in frantumi i vetri, il telaio di legno, la muratura e parte del pavimento e di scaricarsi attraverso il suo letto dalla struttura in ferro. Il Conte è scaraventato a terra con una violenza inaudita ma, incredibilmente, resta indenne.

È solo uno degli episodi che hanno reso la sua figura quasi leggendaria, un uomo che ha avuto una certa rilevanza sociale per il territorio, ma che è stata spesso messa in ridicolo e ridotta a «macchietta» dai biografi cattolici soprattutto a causa delle sue posizioni anticlericali. Fin da giovane è ribelle all'istruzione convenzionale e avverso a ogni tipo di sopruso. Si forma con la lettura delle opere di Voltaire e da subito abbraccia lo spirito illuminista. Pur conducendo una vita intensa si interessa alle condizioni di miseria in cui vertono i lavoratori agricoli, li aiuta regolarmente e trova soluzioni tecniche per migliorarne la qualità della vita, anche attraverso la ricerca condotta nei suoi innumerevoli viaggi in Europa. Arriva a contribuire a risolvere la crisi dell'allevamento dei bachi da seta importando un nuovo seme dall'estremo oriente.

Coinvolto nei moti rivoluzionari risorgimentali, essendo a rischio di arresto è costretto ad allontanarsi dall'Italia. Nel 1871, a Parigi durante la Comune, rischia di essere linciato e gettato nella Senna perché scambiato per una spia, si salva miracolosamente grazie a lettere che chiariscono la sua identità. Nemico dei politici che perseguono solo i propri interessi, durante l'inaugurazione della linea ferroviaria Brescia-Iseo, alla quale è presente Giuseppe Zanardelli che, a suo dire, ha voluto farla costruire solo per il proprio tornaconto elettorale, «sfida» il treno. Si presenta in stazione a cavallo dichiarando che avrebbe dimostrato di poter arrivare prima del convoglio e così è: a ogni stazione si fa trovare ad attendere i politici e infine percorrere l'ultima tratta cavalcando di spalle, come ultimo sberleffo.

Amante degli scherzi e dotato di una vena di follia, amava provocare i preti, spesso li invitava a pranzo di venerdì solo per offrire piatti a base di carne, cosa contro i precetti dell'epoca. Durante uno dei suoi viaggi, in Svizzera, decide di far inviare un telegramma dove viene dichiarato morto a causa di un malore, giusto per vedere come avrebbe reagito chi lo conosceva. Si ripresenta a Borgonato durante il proprio funerale. Profondo provocatore, diventato sindaco decide di intitolare una piazza del paese a Robespierre, facendo apporre una targa alla quale gli abitanti si affezionano, tanto da cercare di difenderla decenni dopo, quando i fascisti la rimuovono. In ultimo il celebre duello con il direttore de La Sentinella bresciana, giornale di cui diventerà poi collaboratore, durante il quale un proiettile colpisce la canna della sua pistola. Ancora una volta si salva inaspettatamente ma la canna, urtandogli la fronte, gli crea una lesione che lo perseguiterà fino alla fine dei suoi giorni.

Suggerimenti