LA SENTENZA

Omicidio alla cascina Clarabella: una condanna e quattro assoluzioni

di Paolo Cittadini
Per la morte di Nadia Pulvirenti condannato a un anno e due mesi Claudio Vavassori, datore di lavoro della ragazza. Assolti Andrea Materzanini, Giorgio Callea, Annalisa Guerrini e Laura Fogliata
I carabinieri sul luogo dell'omicidio
I carabinieri sul luogo dell'omicidio
I carabinieri sul luogo dell'omicidio
I carabinieri sul luogo dell'omicidio

Una condanna e tre assoluzioni per la morte di Nadia Pulvirenti, la 25enne terapista in riabilitazione psichiatrica uccisa con 19 coltellate da un paziente il 24 gennaio 2017 all’interno di Cascina Clarabella a Iseo.

E' stato condannato a un anno e due mesi Claudio Vavassori, presidente cda della cooperativa Diogene - appaltatrice del servizio di assistenza - e datore di lavoro della ragazza; assolti per non aver commesso il fatto Andrea Materzanini (direttore del Dipartimento di salute mentale di Iseo), Giorgio Callea (responsabile del Centro Psico Sociale di Iseo), Annalisa Guerrini (medico della cooperativa) e Laura Fogliata (psichiatra al Cps di Rovato).

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L’assassino della giovane professionista, Abderrhaim El Mouckhtari, non è stato processato perché ritenuto incapace di intendere e di volere, ma erano imputati per omicidio colposo cinque medici. Il pm aveva chiesto tre condanne e due assoluzioni. Secondo la requisitoria del pubblico ministero, «la patologia del paziente non era stata adeguatamente contenuta» a partire dalla terapia autosomministrata e al fatto che l’omicida, nella proprio alloggio, deteneva un gran numero di coltelli. Inoltre, nel 2000 l’uomo aveva accoltellato la moglie, mentre in altri due episodi si era scagliato contro i compagni di stanza, sempre brandendo una lama. Precedenti che avrebbero dovuto essere tenuti in considerazione nel piano terapeutico somministrato a Abderrhaim El Mouckhtari.

E' stato riconosciuto un risarcimento da 10 mila euro al fidanzato e 50mila a testa ai genitori della vittima mentre la cooperativa Diogene è stata sanzionata con una multa da 32mila euro.

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