l'emergenza

Scarichi fognari nelle Torbiere del Sebino, il direttore: «Bisogna agire subito»

Dallo scolmatore di Provaglio una «minaccia» per la Riserva
Lo scolmatore di Provaglio d’Iseo versa direttamente nelle Torbiere del Sebino
Lo scolmatore di Provaglio d’Iseo versa direttamente nelle Torbiere del Sebino
Lo scolmatore di Provaglio d’Iseo versa direttamente nelle Torbiere del Sebino
Lo scolmatore di Provaglio d’Iseo versa direttamente nelle Torbiere del Sebino

«Sono bastati circa 12 millimetri di pioggia per attivare lo scarico che ha riversato dritto in Riserva dai 2 ai 3 metri cubi al secondo di acque miste, per 50 minuti». Sono parole piene di amarezza quella riservate al collettamento di Provaglio di Iseo, da Nicola Della Torre, direttore della Riserva delle Torbiere del Sebino, che il giorno del 25 aprile, subito dopo l’acquazzone pomeridiano ha riportato all’attenzione il problema che da decenni affligge l’area naturale: l’inquinamento proveniente dallo sfioratore fognario di Provaglio.

Il progetto per risolvere il problema delle acque contaminate nella Riserva

Per risolvere la questione del troppo pieno, da un paio d’anni è scesa in campo Acque Bresciane, che ha commissionato i lavori di riqualificazione strutturale da 3,8 milioni di euro, al team dell’ingegner Marco Pilotti dell’Università di Brescia, Dipartimento di idrologia, con il quale giusto un mese fa ha dato l’ok ufficialmente alla programmazione del progetto, che dovrebbe prendere il via con l’anno nuovo.

Un progetto che dovrebbe risolvere quel circolo vizioso per le acque della Riserva che avviene allo scattare delle piene per forti piogge. Di fatto, in questi momenti, lo sfioratore canalizza l’ingresso dell’acqua per permettere di far fuoriuscire quella in eccesso, perché ha bisogno di diminuirne la pressione. Purtroppo però nonostante i buoni propositi di chi l’ha progettata tempo addietro, l’acqua contaminata viene scaricata proprio nel cuore della Riserva naturale.

Il direttore della Riserva che ha osservato, giusto a rigore di quanto successo nell’ultimo episodio: «La vasca di prima pioggia da 1300 mc, in programma dal gestore del collettamento, non può bastare – ha affermato Nicola Della Torre –: serve che ci si metta in azione subito per tutte le opere necessarie alla risoluzione del problema - il direttore ha poi concluso -. Abbiamo chiesto tempi e finanziamenti certi, per il sedimentatore e la wetland previsti dallo studio dell’Università di Brescia. Abbiamo inoltre chiesto la valutazione di incidenza, e se non verrà ritenuta congrua, informeremo la commissione europea». S.Duc.

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