Sulzano, «Le Palafitte» alla deriva

La spettacolare struttura è chiusa dal 2014. Nel corso di Floating Piers ospitò - era il 2016 - la mostra di Wolfgang Volz, fotografo ufficiale del ponte tra Sulzano e Montisola, poi l’oblio
Gli esterni della struttura abbandonata
Gli esterni della struttura abbandonata
Gli esterni della struttura abbandonata
Gli esterni della struttura abbandonata

 Neppure il prodigio di Christo è riuscito a valorizzarle. Le Palafitte di Sulzano, la spettacolare struttura sulle acque del lago d’Iseo, è chiusa dal 2014. Nel corso di Floating Piers ospitò - era il 2016 - la mostra di Wolfgang Volz, fotografo ufficiale del ponte tra Sulzano e Montisola, poi l’oblio. Si tratta di vere e proprie palafitte, raggiungibili sia da terra che dal lago, in barca. Una location suggestiva che è stata ristorante di alto livello e discoteca. Ora è andata in malora. Nel 2019 le istituzioni avevano assicurato che le Palafitte non sarebbero rimaste a lungo orfane perchè si sarebbe trovato un gestore. Era l'Autorità di Bacino del Lago a renderlo noto, dopo l'apertura delle buste di un nuovo bando. L'assegnazione al privato vincitore non è avvenuta.

L'Amministrazione comunale di Sulzano aveva dato successivamente la sua disponibilità ad un accordo con l'Autorità di Bacino per gestirne il rilancio. Da allora il Comune starebbe lavorando all’iter di «un grande progetto» per una nuova convenzione, «che ad ora non si è vista - osserva Legambiente Basso Sebino -. A pochi chilometri dalla storica struttura, c'è lo splendido promontorio di Montecolino, che resta anch'esso chiuso alla fruizione pubblica da oltre 20 anni con il pretesto dei resti fatiscenti e pericolosi delle vecchie fabbriche dismesse della Caproni e della N&K».

Bellissimi esempi «di archeologia industriale non completamente bonificati dal pericolo amianto. Sono stati comunque riaperti per molti mesi come base logistica per la realizzazione della passerella di Christo - afferma Dario Balotta, presidente del Circolo Legambiente Basso Sebino- . Due esempi di mancata valorizzazione e recupero dei patrimoni ambientali e architettonici presenti sul Sebino. Sembra molto più facile per gli amministratori, puntare sulla spesa pubblica per nuove opere sul lago che ne snaturano colpevolmente i connotati, come il ”teatro balneare” di Sulzano, il “belvedere” di Sale Marasino o la passerella attorno al pittoresco bosco dei Tassodi di Paratico».

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