Una tomba di lamiera nell’abisso del Sebino

di Simona Duci
Daniele Valenghi e Renato Preda in azione a  81 metri di profonditàL’auto trovata sul fondale: da un finestrino spunta un corpo umanoAll’auto è stato fissato un pedagno con una sagola ad alta visibilità per segnalare il punto
Daniele Valenghi e Renato Preda in azione a 81 metri di profonditàL’auto trovata sul fondale: da un finestrino spunta un corpo umanoAll’auto è stato fissato un pedagno con una sagola ad alta visibilità per segnalare il punto
Daniele Valenghi e Renato Preda in azione a  81 metri di profonditàL’auto trovata sul fondale: da un finestrino spunta un corpo umanoAll’auto è stato fissato un pedagno con una sagola ad alta visibilità per segnalare il punto
Daniele Valenghi e Renato Preda in azione a 81 metri di profonditàL’auto trovata sul fondale: da un finestrino spunta un corpo umanoAll’auto è stato fissato un pedagno con una sagola ad alta visibilità per segnalare il punto

Il «giallo» del lago è svelato, o quasi: trovata l’auto sul fondale del Sebino sotto 81 metri d’acqua, ora sarà l’esame del Dna a confermare o meno l’identità del corpo imprigionato nell’abitacolo. L’AUTO apparteneva a un pensionato di Scanzorosciate, nella Bergamasca, la cui scomparsa era stata denunciata 15 anni fa. Quella vecchia Ford Fiesta era sua. Ma è proprio lui? Lo dirà il Dna. Questo è l’ultimo dubbio dopo che la vettura, segnalata giorni addietro da due subacquei di Palazzolo di ritorno da un’immersione nel lago, ma senza saper indicare una precisa localizzazione, è stata individuata da altri due subacquei, molto pratici di quei fondali, che hanno avuto l’intuizione giusta per concludere le ricerche. Un’operazione partita da un sub volontario, Daniele Valenghi del Gruppo sommozzatori del Sebino con la collaborazione di Renato Mauro Preda della «North central divers». I due amici si sono incontrati a Tavernola con l'intento di ispezionare l'area e trovare il relitto: «Siamo entrambi abituati e quelle profondità ed esperti di quei fondali- racconta Preda -. Quando Daniele Valenghi mi ha chiesto di immergermi con lui ho accettato, anche se non ero proprio entusiasta di trovarmi a tu per tu con un cadavere». «A Tavernola - racconta ancora Preda - siamo entrati in acqua dalla parte dello scivolo, davanti alla cementifera. Siamo scesi da subito a 80 metri di profondità: Valenghi era sicuro che si trovasse a quella quota e aveva ragione. Dopo soli 3 o 4 minuti di passaggi con lo scooter subacqueo, proprio a 81 metri, l'abbiamo trovata». «È UNA FORD FIESTA - conferma il volontario della Ncd - leggermente inclinata con il muso verso riva. Dal finestrino del passeggero spicca in modo evidente la testa. Abbiamo rilevato il numero di targa e poi sparato in superficie un pedagno, che è stato legato alla macchina per segnalarla e semplificare il recupero da parte dei carabinieri». Un’operazione in tutto durata 120 minuti: «Raccolte tutte le informazioni possibili, siamo risaliti - conclude Preda - e ci siamo diretti al comando per fare denuncia». Ieri i due sub hanno rilasciato la deposizione ai carabinieri di Clusone, molto dettagliata: «I vetri dell’auto erano completamente sfondati, si deve essere capottato. Impressionante come si sia conservato il corpo nonostante gli anni: lì sotto ci sono 5 gradi e pochissimi pesci». La piccola utilitaria apparteneva a un 60enne di Scanzorosciate, la cui scomparsa è stata denunciata nel 2004 dalla moglie, che è di origine albanese. Dai primi accertamenti non risultano problemi coniugali, pendenze o precedenti penali a carico dei due coniugi. Nulla fa pensare a un delitto e sono esclusi legami con ambienti criminali. Uno dei problemi da risolvere adesso è quello di trovare la vedova, che anni fa ha lasciato l'Italia: i carabinieri stanno cercando di rintracciarla per informarla. Per il recupero si aspetta invece l'arrivo dei carabinieri sommozzatori di Genova, che a questo punto forse potrebbero anticipare la data di arrivo fissata per il 5 settembre. Recuperato il cadavere verrà predisposta l'autopsia sul corpo oltre a una perizia sull’auto, per svelare definitivamente il mistero. •

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