L’OPERAZIONE. Incastrati due indiani e un pakistano con base operativa a Montichiari: sfruttavano altri stranieri che venivano costretti a versare una «gabella»

Vendemmia in nero, arrestati tre caporali

di Valerio Morabito
Lavoratori in nero per la vendemmia: per «caporalato» sono stati arrestati due pachistani e un indiano
Lavoratori in nero per la vendemmia: per «caporalato» sono stati arrestati due pachistani e un indiano
Lavoratori in nero per la vendemmia: per «caporalato» sono stati arrestati due pachistani e un indiano
Lavoratori in nero per la vendemmia: per «caporalato» sono stati arrestati due pachistani e un indiano

L'ombra del caporalato sulla vendemmia in Franciacorta. Lo sfruttamento della manodopera clandestina aveva un punto di partenza ben preciso: Montichiari e per la precisione il parcheggio del Centro fiera e una fermata del bus in via Mantova. LA POLIZIA locale della cittadina della Bassa ha fermato due indiani e un pachistano (tra Montichiari, Ghedi e Leno) che sono stati accusati di caporalato. In sostanza il trio, durante il periodo della vendemmia, avrebbe condotto oltre cento richiedenti asilo a raccogliere uva nelle vigne della Franciacorta. Tra loro diversi profughi ospitati nelle strutture private d'accoglienza di Montichiari. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i soggetti coinvolti nella storia di caporalato sono stati colti sul fatto nel momento in cui facevano salire i migranti su un mezzo di trasporto. Spesso queste operazioni avvenivano alle prime luci dell'alba. Al momento gli indiani ed il pachistano si trovano in carcere. In sostanza i richiedenti asilo ricevevano una misera paga oraria per lavorare 10 ore al giorno: la giornata nei vigneti in Franciacorta veniva pagata in contanti e, per giunta, ciascuno degli stranieri doveva versare 2 euro di «gabella» ai caporali. Nell'inchiesta condotta dal sostituto procuratore Ambrogio Cassiani, gli occhi degli investigatori si sono concentrati su una società che avrebbe fornito i contratti di lavoro ai richiedenti asilo finiti nelle mani dei tre asiatici arrestati. Non è la prima volta che le forze dell'ordine scoperchiano episodi di caporalato, o in generale di lavoro in nero in Franciacorta. In estate, per esempio, era stato il Nucleo ispettorato del lavoro dei carabinieri di Brescia a controllare 50 aziende agricole soprattutto in questa zona, nelle quali erano state riscontrate diverse irregolarità legate all'attività della spollonatura (la potatura che si compie sulla vite e e piante da frutto). Tra le realtà del territorio a cui era stata sospesa l'attività c'erano anche ristoranti, che avevano assunto personale in nero. Infine erano stati identificati circa venti lavoratori in nero anche sul Garda a Salò e Limone, senza dimenticare il «sommerso» scoperto nei campeggi dei laghi d’Idro e di Iseo.

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