Artogne, il paese si incontra all’ombra di un vero gigante

Imponente, ormai più che secolare, messo a dimora nel lontano 1909 in quel prato che poi, nel 1940, fu acquistato insieme all’immobile che vi sorgeva attorno dall’allora parroco don Francesco Zoppi per realizzare l’oratorio maschile: lo splendido tiglio che oggi campeggia nel Centro giovanile «Don Giovanni Bosco» di Artogne è diventato un simbolo. Della sua ombra hanno goduto diverse generazioni di giovani, sotto ci hanno giocato, riposato, riflettuto tanti bambini al momento del catechismo, e oggi la pianta è diventata l’emblema di una festa annuale: la tradizionale «Festa sotto il tiglio». Frutto della collaborazione tra la parrocchia dei santi Cornelio e Cipriano e del sostegno del gruppo alpini del paese, la manifestazione serve a raccogliere fondi per le opere necessarie all’oratorio. L’appuntamento è fissato per oggi e poi per le giornate di domani, domenica e lunedì, e il programma potrà contare - semmai piovesse - della protezione aggiuntiva di una tensostruttura per degustazioni, serate di ballo e divertimento. Non mancheranno alcuni momenti religiosi, come la messa di apertura della quattro giorni, proprio sotto il maestoso albero, e la celebrazione degli anniversari di matrimonio nella chiesa parrocchiale in programma per domenica. Si è pensato anche ali appassionati di calcio, installando un maxi schermo per assistere, domani, alla finale di Champions, e proseguendo, il calendario della manifestazione contempla anche la pesca di beneficienza, una sottoscrizione a premi e la chiusura, lunedì 12, con un tributo musicale a Vasco Rossi. Sempre domenica, alle 18 è prevista una messa solenne con la processione del Corpus Domini lungo le vie attorno all’oratorio accompagnata dalla banda diretta dal maestro Guido Poni. La Festa sotto il tiglio rappresenta un importante momento di aggregazione utile anche a far conoscere le attività organizzate nel centro giovanile di Artogne, e gode ogni anno dell’apporto, oltre che degli alpini e del gruppo di protezione civile, anche dell’aiuto di numerosi volontari all’opera ai tavoli e al bar.•. D.Ben.