Convivenze complicate Diamalteria sotto tiro

Darfo  Lo striscione di protesta appeso accanto allo stabilimento della Diamalteria
Darfo Lo striscione di protesta appeso accanto allo stabilimento della Diamalteria
Darfo  Lo striscione di protesta appeso accanto allo stabilimento della Diamalteria
Darfo Lo striscione di protesta appeso accanto allo stabilimento della Diamalteria

Per tutti in città è una istituzione storica, un’azienda che ha avuto e ha un ruolo importante nell’economia di tante famiglie. Ma da qualche tempo il rapporto tra la gente di Darfo e la Diamalteria sta affrontando una fase difficile. A dimostrarlo è comparso anche uno striscione, con la scritta «odori nauseabondi=cittadini furibondi», che fa bella mostra di sé proprio all’ingresso dell’azienda. Per i cittadini di Darfo e Corna la misura è colma. Dopo dieci giorni di ritrovata normalità, infatti, l’aria è tornata nuovamente irrespirabile e ha riportato in alto la tensione. Insomma: non è durata molto la «pace» tra l’azienda che produce malto per il settore alimentare e la città che la ospita. Da alcuni giorni i cittadini sono tornati a lamentare il tanfo che da mattina a sera investe la zona. E a quanto pare non ha avuto un grande effetto l’ordinanza firmata a inizio luglio dal sindaco Ezio Mondini, che con l’Arpa e le forze di polizia aveva fatto un sopralluogo per aprire un dialogo costruttivo con i vertici della fabbrica. Constatato che il sistema di nebulizzazione messo in campo dall’azienda per limitare l’impatto olfattivo del depuratore a cielo aperto non aveva funzionato, l’amministrazione comunale aveva chiesto uan urgente pulizia nei dintorni dell’impianto, un altrettanto urgente smaltimento dei fanghi, da ripetere ogni tre giorni, e un progetto con soluzioni tecniche all’altezza per risolvere il problema all’origine. Stando ai malumori registrati tra la gente, sottolineati appunto anche dallo striscione, e all’aria che si respira, non sembra che la soluzione sia dietro l’angolo. E a farne le spese ci sono anche le attività: i bar che faticano a riempire i tavolini all’aperto, le piscine che sono come vicine di casa dell’impianto e ormai anche il settore immobiliare, che fatica a gestire tutta l’area residenziale attorno allo stabilimento. •. C.Ven.

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