Eccellenze industriali camune La «Vi.Bi.» lavora in grande

di Luciano Ranzanici
Il gigantesco trasformatore smantellato in FranciaLa centrale teatro della missione della Vi.Bi.
Il gigantesco trasformatore smantellato in FranciaLa centrale teatro della missione della Vi.Bi.
Il gigantesco trasformatore smantellato in FranciaLa centrale teatro della missione della Vi.Bi.
Il gigantesco trasformatore smantellato in FranciaLa centrale teatro della missione della Vi.Bi.

In un territorio industrializzato (un tempo decisamente di più) come quello della Valcamonica le eccellenze non mancano; anche se, pur essendosi imposte anche a livello internazionale, magari sono conosciute tra gli addetti ai lavori o poco più. Uno di questi casi è rappresentato dalla «VI.BI.», una srl di Piamborno. Una società di livello europeo specializzata nel recupero e nello smaltimento di apparecchiature elettriche fuori uso e di qualsiasi dimensione. È di pochi giorni fa la notizia di una notevole performance firmata dall’azienda presieduta da Vigilio Bidasio, lo smontaggio e il riciclo dei componenti del più potente trasformatore trifase installato in Europa. Si tratta, o meglio si trattava di un gigante da 760 mila kw di potenza in grado di soddisfare le esigenze di circa 300 mila famiglie. Un macchiario del peso di 460 mila chili che conteneva 65 tonnellate di bobine in rame e 200 di silicio. In appena quattro giorni, i tecnici della società di Piamborno, coordinati proprio da Vigilio Bidasio e lavorando a bordo di due autogrù con una portata di 200 tonnellate, hanno smantellato la vecchia apparecchiatura elettrica che funzionava nella centrale dalle Edf (Elecricité de France, la più importante azienda produttrice e distributrice di energia elettrica in Francia) di Aramon, nel dipartimento di Gard. DUE ANNI fa VI.BI. era stata assegnataria di un importante ordine di Edf per la demolizione di trasformatori di alta tensione localizzati in diverse centrali termiche. L’impianto termoelettrico di Aramon, che ha una potenza totale di 1400 Mw elettrici, è visibile da grande distanza per l’imponenza della sua struttura (245 metri di camino), era ormai poco utilizzato (solo 200 ore nel 2015) e ha cessato la produzione nell’aprile di due anni fa (lo smantellamento è tuttora in coso) con l’entrata in servizio di una centrale «decarbonata». L’operazione di disattivazione, che comporta un impegno di spesa complessiva di 50 milioni di euro, consiste nello svuotamento dei quattro serbatoi di carburante (oltre 265 mila metri cubi), che sono stati puliti per entrare nel circolo di riciclaggio, recuperando circa 10 mila tonnellate di ferro: «L’equivalente della torre Eiffel», spiega Vigilio Bidasio, la cui società è appunto parte attiva nello smantellamento. Il camino dovrebbe essere fatto cadere con una esplosione nel 2022 e l’intero smontaggio si chiuderà entro il 2030. E VI.BI., eccellenza camuna, sta contribuendo a questo lavoro dopo averne realizzato un altra nel 2017, smantellando i motori elettrici della Costa Concordia, naufragata nel 2012 davanti all’Isola del Giglio. •

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