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Storie di donne (passate e presenti) e di borghi rurali: il presepe diffuso di Vione narra il vissuto

di Lino Febbrari
I 50 volontari del gruppo Polagra si sono superati nell’allestimento di 23 «stazioni» nel vecchio centro pieno di suggestioni

Un’edizione davvero spettacolare (come le precedenti), che non si riduce alla semplice ricostruzione della Natività, ma che affronta il Natale legandolo e fondendolo con il quotidiano e con il passato dell’antico e splendido borgo. Quest’anno i circa 50 volontari dell’associazione «Polagra» di Vione hanno riproposto a residenti e turisti il «Presepio del villaggio» superandosi in bravura e progettualità.

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Il presepe diffuso

Hanno infatti ripercorso attraverso 23 postazioni, con statue a grandezza naturale e scenari incredibilmente realistici, il vissuto del paesino montano che ha mantenuto per fortuna (grazie anche a lungimiranti amministratori e a proprietari di immobili che non hanno ceduto alle lusinghe delle immobiliari) le sue caratteristiche architettoniche medievali. A fare da sfondo a questo magico percorso nel centro storico, e che anche i visitatori meno allenati possono affrontare in circa un’ora (foto comprese), sono le cantine, i fienili e gli angoli più caratteristici.

[[(article) Il presepio delle donne che racconta chi siamo ]]

Il tema di questa edizione 

Quest’anno il filo conduttore della splendida ricostruzione è la condizione (passata e presente) della donna. «Non a caso quest’anno abbiamo scelto come slogan della nostra creazione “Il presepio con lo sguardo di donna” - spiega Giancarlo Sembinelli, guida di Polagra, del Museo etnografico ’l Zuf e di innumerevoli altre iniziative -. Nell’allestimento abbiamo voluto ripercorrere la vita di questa bambina, che abbiamo chiamato Teresa, la quale ci accompagna lungo tutto il percorso raccontandoci la vita nei piccoli paesi rurali fino agli anni ’50 e ’60 del secolo scorso. Abbiamo puntato su tutti i passaggi della sua vita di allora, dalla nascita al battesimo, alla scuola elementare, dai primi amori al fidanzamento, fino al matrimonio e via dicendo».

Una lettura diversa

«Uno spaccato di vita vissuta e un segnale, secondo noi importante, che arriva da un piccolo agglomerato montano in un momento e in un Paese in cui si parla, spesso a vanvera, di patriarcato. Noi ci siamo resi conto che la donna era il fulcro della famiglia: gestiva i figli, i genitori, anche quelli del marito, curava la stalla, andava nei prati a procacciare il foraggio per gli animali e gli alimenti da mettere in tavola. Era la figura più importante del nucleo familiare». Come sempre il successo è da dividere equamente tra persone che gratuitamente mettono a disposizione gli spazi e volontari che hanno collaborato con gli organizzatori.

Il Presepio del villaggio di Vione sarà visitabile fino alla sera del 7 gennaio.

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