Temù, sfiduciato Pasina: sindaco al capolinea, arriva il commissario

di Lino Febbrari
Contro di lui consiglieri di minoranza e maggioranza per l'atto finale di una crisi che si trascinava da tempo
La riunione decisiva del Consiglio comunale di Temù
La riunione decisiva del Consiglio comunale di Temù
La riunione decisiva del Consiglio comunale di Temù
La riunione decisiva del Consiglio comunale di Temù

Si è consumato l’ultimo atto dell’Amministrazione Pasina a Temù: la fine ampiamente annunciata dell’ennesima crisi, a soli sei mesi dal termine naturale del mandato, è arrivata ieri sera da una riunione del Consiglio comunale monopolizzata da una implacabile conta dei voti.

Sfiduciato il sindaco

Contro il primo cittadino, Giuseppe Pasina si sono espressi i consiglieri della sua stessa maggioranza, ai quali si sono aggiunti, nei numeri e nella determinazione, quelli di minoranza. Hanno votato per la sfiducia Attilio Maroni, ex capo gruppo di maggioranza, Andrea Lamorgesa, Alberto Cattaneo e Daniela Longhi, tutti di maggioranza. A loro si sono uniti Maurizio Zani e Ottavio Zani della minoranza, Mentre Fabio Fogliaresi, capo gruppo di minoranza, ha abbandonato l'aula.

Assente l’assessore Paolo Zanini. Discussione molto animata, fino alla votazione che pone fine al mandato di Pasina e apre al commissariamento del municipio fino a nuove elezioni. Una fine annunciata, dopo che a novembre erano stati «licenziati» il vicesindaco Alberto Cattaneo, due membri di giunta e il delegato al Bim: fulmini di una tempesta che ieri sera si è scatenata.

Non era la prima volta che Pasina si trovava a corto di sostegno. È successo fin dall’esordio del suo mandato. Trascorsi pochi mesi, nel novembre del 2019, era caduta la prima tegola: l'ex vicesindaco Riccardo Sandrini gettò la spugna adducendo come motivo dell’abbandono il fatto che «non condivideva più il percorso». Rientrata la mini crisi con la nomina a suo braccio destro proprio Cattaneo, nel maggio del 2021 Pasina si trovò alle prese con la rivolta di tre suoi consiglieri che solidarizzarono con l’opposizione per la questione dei mancati pagamenti di Sosvav, società pubblica del teleriscaldamento. Anche quella tempesta si placò. Ieri sera era troppo tardi per rimettere insieme i cocci. Il primo cittadino, in apertura, ha dichiarato: «Sono felice di andare via, non c’è bisogno che io faccia il sindaco»

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