Transizione ecologica Unimont apre la strada

Edolo  L’esterno della sede dell’Università della Montagna
Edolo L’esterno della sede dell’Università della Montagna
Edolo  L’esterno della sede dell’Università della Montagna
Edolo L’esterno della sede dell’Università della Montagna

Un progetto nazionale («Montagne: living labs di innovazione per la transizione ecologica e digitale») e l’attribuzione di una specifica delega rettorale per la valorizzazione del territorio montano: sono le due prestigiose novità che andranno a potenziare l’attività di ricerca e la didattica dell’Università della Montagna di Edolo. Anna Giorgi, docente ordinario dell’Università degli Studi di Milano, direttrice del centro di ricerca Ge.S.Di.Mont., presidente del corso di laurea in «Valorizzazione e tutela dell’ambiente e del territorio montano», leader del gruppo di Azione 1 (Ricerca e innovazione) della Strategia europea della regione alpina (EUSALP) e membro del board di Euromontana, è infatti stata incaricata (appunto ricevendo una delega rettorale) alla promozione del progetto di sviluppo didattico e di ricerca citato in apertura e connesso alla valorizzazione del territorio montano. «Dopo un lungo percorso di confronto, la creazione di alleanze e la promozione della cooperazione tra università e territorio, Unimont oggi è una piattaforma molto attiva, riconosciuta come modello efficace e di buone pratiche che, oltre che per le specifiche attività di formazione e ricerca - commenta Anna Giorgi - è sempre più strategica per la capitalizzazione delle competenze nazionali e per il coordinamento delle forze e degli interventi per le montagne. Ancora più preziosa nella prospettiva della transizione ecologica e digitale promossa dall’Europa». Il progetto, che si svolgerà in partenariato con il ministero dell’Università e della Ricerca, e il riconoscimento istituzionale capitalizzano le esperienze acquisite dall’Unimont in oltre vent’anni di attività a livello nazionale e internazionale, che ne hanno fatto un polo di riferimento europeo. Anche l’attribuzione di una delega della Statale di Milano è frutto del lavoro del piccolo ateneo nell’attività di formazione, ricerca e promozione delle collaborazioni. «La nostra struttura formativa diventa anche grazie a queste novità una piattaforma sempre più ampia e aperta - aggiunge la professoressa Giorgi -, di servizio al territorio a livello locale, regionale, nazionale ed europeo grazie a un approccio metodologico e operativo che guarda alle terre alte del continente dall’interno e come sistema al centro di specifiche attenzioni, per ridurre le distanze e le differenze, fisiche e di opportunità, tra zone centrali e periferiche, favorendo lo scambio, il confronto e la definizione di alleanze operative». •. L.Febb.

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