La preziosa pala tornerà a risplendere a 5 secoli dal prodigio

L’operazione Il restauratore Leonardo Gatti  studia il dipinto
L’operazione Il restauratore Leonardo Gatti studia il dipinto
L’operazione Il restauratore Leonardo Gatti  studia il dipinto
L’operazione Il restauratore Leonardo Gatti studia il dipinto

preseglie La devozione come strumento di salvaguardia e valorizzazione dei tesori artistici sacri. La cinquecentesca tela dell’Assunzione della Vergine, custodita nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo a Preseglie, verrà restaurata. La delicata operazione è partita in questi giorni per celebrare il cinquecentesimo anniversario dell’apparizione della Madonna del Visello, una piccola località vicino a Preseglie, meta dei pellegrini della Valsabbia. Mecenate dell’intervento di recupero la Fondazione della Comunità Bresciana, che sosterrà finanziariamente buona parte del restyling sia sulla pala che quello sulla teca che protegge l’immagine della Madonna realizzata nel 1921 dalla Bottega Poisa. L’importo dell’investimento non è stato ancora reso noto, di certo èstata promossa una sottoscrizione tra i fedeli e le aziende private per integrare le risorse destinate a interventi collegati al restauro. La procedura Il parroco di Odolo, don Nicola Signorini, incassato il via libera della Soprintendenza che ha seguito l’iter con il funzionario Angelo Loda, ha dato il via al restauro. L’impegnativo compito di far tornare a risplendere l’Assunzione della Vergine, come si intitola la tela, è stato affidato al restauratore bresciano Leonardo Gatti. Sarà lui, insieme al suo staff, che si farà carico della complicata opera: il dipinto si trova in condizioni di degrado avanzato. Quella dell’Assunzione della Vergine è un’odissea: dapprima è andata perduta e solo in un secondo momento è stata recuperata e collocata nella parrocchiale. Il dipinto è opera del frate Francesco Benigni che, oltre a condurre una vita da religioso, ha saputo distinguersi in campo pittorico realizzando diverse opere molto apprezzate, frutto dell’influenza di Camillo Rama del quale il frate è considerato un allievo. Leonardo Gatti, nonostante la complessità del restauro, conta di portare a termine il lavoro entro la fine di quest’anno, in occasione delle celebrazioni per i 5 secoli dell’apparizione. L’operazione «In effetti – spiega Leonardo Gatti svelando i dettagli dell’intervento – la pala si presenta in condizioni di degrado avanzato. Sono evidenti i gravi danni inferti dai ratti che hanno rosicchiato in più punti la tela e le parti mancanti sia del dipinto che del telaio ligneo. Dovremo mettere in campo le tecniche più innovative. In particolare, utilizzeremo alcune parti di una tela antica che, opportunamente ritagliate a misura, verranno collocate sulle parti mancanti, evitando in questo modo di utilizzare stuccature che col tempo potrebbero sollevarsi. È una tecnica complessa che non sempre viene adottata proprio perché richiede una competenza specifica e una professionalità non comune». Ma l’auspicio, come detto è di riportare all’antico splendore il dipinto che diventerà l’elemento centrale delle celebrazioni per l’anniversario dell’apparizione.

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