Uomini e cavalli,
un’oasi a un
passo dal cielo

di Paolo Baldi
I due cavalli e il pony che (per ora) vivono ospiti di un angolo di Paradiso in alta ValsabbiaErika e Igor con alcuni amici che li stanno aiutando a realizzare il loro sognoI due promotori del progetto delle Piccole DolomitiTra i primi ospiti c’è anche la capra MargheritaUn primo piano di Maxime
I due cavalli e il pony che (per ora) vivono ospiti di un angolo di Paradiso in alta ValsabbiaErika e Igor con alcuni amici che li stanno aiutando a realizzare il loro sognoI due promotori del progetto delle Piccole DolomitiTra i primi ospiti c’è anche la capra MargheritaUn primo piano di Maxime
I due cavalli e il pony che (per ora) vivono ospiti di un angolo di Paradiso in alta ValsabbiaErika e Igor con alcuni amici che li stanno aiutando a realizzare il loro sognoI due promotori del progetto delle Piccole DolomitiTra i primi ospiti c’è anche la capra MargheritaUn primo piano di Maxime
I due cavalli e il pony che (per ora) vivono ospiti di un angolo di Paradiso in alta ValsabbiaErika e Igor con alcuni amici che li stanno aiutando a realizzare il loro sognoI due promotori del progetto delle Piccole DolomitiTra i primi ospiti c’è anche la capra MargheritaUn primo piano di Maxime

La passione, lo spirito di ricerca e la determinazione possono cambiare profondamente la realtà. Tre elementi che appartengono ai protagonisti di questa storia, arrivati a portare un cambio culturale, un approccio dolce alla natura, alla vita e agli animali in una valle bellissima che fino a tempi recenti era un inferno per gli uccelli. Ieri sotto le Piccole Dolomiti di Lavenone trappole e reti massacravano i piccoli migratori; oggi nello stesso luogo Erika e Igor salvano cavalli e pony (ma anche altri equidi, e si stanno occupando anche di una capra), insegnano alle persone a vivere in armonia anche attraverso questi splendidi animali e immaginano di valorizzare la flora spontanea e, magari, anche di avviare un’accoglienza turistica a bassissimo impatto. SI SONO incontrati tre anni fa, mettendo insieme saperi non frequenti: lei, Erika Coffele, veronese trapiantata a Desenzano, dopo averla sperimentata su di sé si occupa di suonoterapia, aiutando le persone a ritrovare un equilibrio usando gong, tamburi sciamanici e altri strumenti. Lui, Igor Canevari, mantovano, studia e produce in laboratorio cosmetici e integratori a impatto zero e privi di qualsiasi additivo. E vorrebbe trasferire le sue competenze anche in campo alimentare («a casa produco caramelle con le radici della cicoria», racconta); magari realizzando cose speciali a partire dalle tante erbe commestibili che crescono in alta Valsabbia. Nel mezzo ci sono i cavalli, da sempre la passione contagiosa di Erika. La sua cavalla storica, morta poco tempo fa, è stata per anni ospite del Centro di gestione naturale di Desenzano, un’oasi in cui gli animali si muovono all’aperto, non sono ferrati e in buona parte si autoalimentano, e questo approccio è alla base della nuova esperienza che i due vogliono vivere in Valsabbia. Ma andiamo per ordine. «È nato tutto durante una visita a un mercato agricolo con Igor - racconta Erika -. Era un orrore pieno di animali destinati al macello, e in quell’orrore ho visto una cavalla che letteralmente mi puntava: guardandola mi sono messa a piangere. Abbiamo cercato il proprietario, il quale ci ha detto che era un maschio zoppo, in vendita per la carne e che valeva 1.500 euro». I soldi non c’erano, e i due se ne sono andati a malincuore. Ma Erika non ha rinunciato all’idea, e ha inviato messaggi agli amici e ai suoi pazienti parlando del suo desiderio di che ore sono arrivati 800 euro, e i soldi hanno continuato ad aumentare». COSÌ il presunto «cavallo», che invece era una femmina (oggi si chiama Maxime) e non era zoppa, ma con un problema respiratorio lentamente curato e guarito con l’omeopatia, l’agopuntura e la moxa, è arrivata a Desenzano, ed Erika e Igor hanno iniziato a pensare a un progetto più ampio. HANNO immaginato di utilizzare le donazioni raccolte creando un’associazione per finalizzarle e renderle tracciabili; di creare uno spazio per la rinascita di altri equidi recuperati come Maxime che potesse essere anche uno spazio terapeutico per le persone, attraverso gli animali e la suonoterapia. Un luogo in cui praticare attività come l’earth grounding walking, ovvero le camminate a piedi nudi in compagnia equina; un angolo in cui parlare di cosa si intende per gestione naturale del cavallo ma anche di sapere erboristico provando a sperimentare la produzione di buon cibo. DA QUESTE BASI è nata «Techno Natural Hekima» (quest’ultima è una parola della lingua swahili che significa saggezza), e dopo varie ricerche è saltata fuori una cascina con terreno sovrastante l’agriturismo «Piccole Dolomiti» che, già abitata dalla coppia (e da cavalli, pony e capre), forse diventerà lo sfondo di un’idea capace di trasformare definitivamente il karma di questa valletta. DA QUANDO sono arrivati nella magica valletta di Lavenone, oltre a creare un legame coi gestori dell’agriturismo hanno già ricevuto molte visite, ed Erika e Igor sperano che si presentino tante persone interessate ad adottare con un contributo gli animali ospitati oggi e che arriveranno in futuro. Aspettano nuovi amici interessati a utilizzare cavalli, pony e asini per ritrovare se stessi specchiandosi nei loro occhi e ascoltando il loro respiro. Ma anche semplicemente volontari che possano sostenere il loro sforzo. Per saperne di più su questa idea ci sono un sito con la pagina per le donazioni (www.tnhekima.it/come-aiutarci/donazioni); la pagina Facebook TNHekima, l’e-mail tnhekima@gmail.com. E ci sono anche i numeri telefonici 347 1669538 (il recapito di Erika) e 335 6153805 (quello di Igor). •

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