Domenico, l’angelo dei sentieri

di Marco Benasseni
Domenico Quaresmini al lavoro
Domenico Quaresmini al lavoro
Domenico Quaresmini al lavoro
Domenico Quaresmini al lavoro

Anche in Valtrompia ci sono persone che senza chiacchierare troppo si rimboccano le maniche e si danno da fare per gli altri. Una di queste vive a Sarezzo e da tempo ormai si è preso a cuore la causa di un sentiero, impegnandosi a rimetterlo in sesto e a tenerlo pulito. Ha 67 anni, si chiama Domenico Quaresmini e la sua grande passione è lo sport. Praticato da agonista prima sui campi da calcio di mezza provincia, poi sulle piste di atletica e lungo i crinali delle montagne di casa. Lungo le quali si inerpica il sentiero che il volontario per vocazione Domenico negli ultimi due anni, approfittando di ogni giornata di sole, ha riesumato e risistemato, mettendo a disposizione di sportivi e appassionati.

UN LUNGO lavoro di pulizia della pista che dalla località «Cave» in Valle di Sarezzo si arrampica fino ai 1.102 metri di Sant’Emiliano, lassù dove un millenario santuario è meta di camminatori e corridori sempre ben accolti dai volontari del Gam (Gruppo Autonomo Montano) che per conto del Comune di Sarezzo lo gestisce insieme all’annesso punto di ristoro. Quel Gam di cui Domenico fa parte da decenni e con il quale dal 2009 ha collaborato, in qualità di presidente dell’Unione Atletica Valtrompia, per ripristinare la storica cronoscalata podistica che dalla piazza del paese sale proprio lungo quel percorso ancora marchiato dal record del 1985 di Fausto Bonzi: 33’35’’.

Una barriera cronometrica che il prossimo autunno potrebbe però essere infranta, in occasione dell’edizione numero 25 di una cronoscalata che verosimilmente sarà resa speciale dalla partecipazione di atleti di caratura nazionale e non solo.

Dunque, un record che potrebbe cadere anche per merito dell’impegno profuso con inestimabile costanza da Domenico Quaresmini, al quale va il plauso del Gam e di tutti i saretini per aver riportato agli antichi fasti quella traccia che si addentra nel bosco, risalendo «la al de la Müra» e poi snodandosi lungo i dieci tornanti del «Cóp» fino ai 1.102 metri del santuario. Un affascinante itinerario tra il verde delle alture, improvvise aperture sulla Valtrompia e piccoli angoli magici da gustare in silenzio.

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