Il «caro affitti» svuota i negozi
Scatta l’allarme in Valtrompia

di Marco Benasseni
Vetrine vuote in Valtrompia: una scena sempre più frequente
Vetrine vuote in Valtrompia: una scena sempre più frequente
Vetrine vuote in Valtrompia: una scena sempre più frequente
Vetrine vuote in Valtrompia: una scena sempre più frequente

Saracinesche abbassate e negozi chiusi peggiorano molto l’aspetto dei centri urbani grandi e piccoli. E la Valtrompia non è di certo immune a questa desertificazione commerciale. Colpa della crisi, indubbiamente; ma anche di scelte di mercato che è difficile non definire miopi. Per gli esercenti, in effetti, anche il caro affitti è un grande problema.

DI ESEMPI se ne trovano molti, e poi ci sono gli esperti del settore immobiliare pronti a confermare la difficoltà nel mettere d’accordo domanda e offerta. Insomma, i «padroni di casa» sembrano non voler capire che i tempi sono cambiati, e non si interrogano sulle difficoltà dell’inquilino nel sostenere le spese della locazione. Mentre per chi deve sborsare i soldi ogni mese la versione è diametralmente opposta, e racconta di una serie di attuali Ebenezer Scrooge (il personaggio principale del racconto Canto di Natale di Charles Dickens) che faticano a capire le esigenze di chi fa semplicemente di tutto per arrivare alla fine del mese.

SPESSO I PICCOLI imprenditori non possono far altro che continuare a pagare il salasso perchè non trovano spazi alternativi; ma a volte l’epilogo è diverso. Un caso tra tanti potrebbe essere quello del bar della stazione di servizio «Agip» di Villa Carcina, che ha la saracinesca abbassata e il cartello «cercasi gestore» appeso all’ingresso da quasi un semestre. I gestori precedenti pagavano un affitto d’azienda (beni mobili e immobili) di duemila euro più Iva al mese, poi pare abbiamo deciso di spostarsi. E così il locale è chiuso da giugno.

C’è anche chi tratta pur di non perdere il canone mensile, ma pare che molti proprietari preferiscano tenere gli immobili vuoti piuttosto che scendere a compromessi. Come è capitato a uno storico negozio di Lumezzane Piatucco che, dopo decenni di attività, è stato spostato a San Sebastiano per i prezzi più accettabili. Anche in questo caso i proprietari dell’immobile non hanno voluto diminuire il canone e, per ora, il negozio resta vuoto. Un atteggiamento curioso, visto che in paese sono decine gli spazi sfitti che col tempo diventa difficile rimettere sul mercato.

«Per quanto riguarda il residenziale c’è margine per negoziare - spiega Brunella Pedretti, agente immobiliare della Valtrompia -. Ne commerciale, invece, la questione è differente: spesso i canoni sono rimasti al periodo pre crisi e i proprietari non ne vogliono sapere di parametrarli alla realtà del mercato».

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