Oltre 2mila ragazzi ospitati in oltre vent’anni; una trentina ancora l’anno scorso, accolti per un periodo di vacanza dalle famiglie della Valtrompia. Sono i numeri della solidarietà valligiana verso la popolazione della Bielorussia contaminata dall’esplosione avvenuta il 26 aprile 1986 nella centrale nucleare di Cernobyl in Ucraina. Greenpeace stima in 6 milioni i decessi su scala mondiale nell’arco di 70 anni per tumori riconducibili al disastro.
E PER GLI ABITANTI delle zone circostanti i pericoli crescono in misura esponenziale. Così un soggiorno lontano dai territori contaminati è prezioso per abbassare il tasso di radioattività. Ed è quello che puntualmente è successo anche quest’anno in Valtrompia per una trentina di ragazzi che hanno coinvolto una quarantina di famiglie.
A Brescia, nel 1994, fu l’associazione «Croce blu» a rompere il ghiaccio chiedendo alle famiglie di ospitare almeno un minore per un mese estivo. Nel novembre 1995 si costituiva il «Comitato di accoglienza bambini bielorussi Bovezzo, Caino, Concesio e Nave», diventato un’anno dopo «Comitato Valle Trompia e dintorni» con primo presidente Carlo Belotti di Caino e dal 2008 Evelina Sanzogni di Inzino sua collaboratrice della prima ora.
In questi anni oltre 2000 ragazzi tra i 7 e i 17 anni, in gruppi di una ventina coi loro accompagnatori in turni estivi e invernali sono stati ospiti in altrettante famiglie che spesso hanno voluto ripetere l’esperienza. Il Comitato cura modalità e pratiche ormai collaudate con contatti e visite in particolare nella Bielorussia sia con le famiglie ad individuare i bisogni effettivi sia con le autorità locali per i necessari permessi di soggiorno.
In Valtrompia si è consolidata la collaborazione coi Comuni, sindaci, associazioni come Alpini ed Avis che danno prezioso aiuto nelle circostanze più svariate, comprese feste dell’accoglienza e saluti come quest’anno a Villa Carcina, a Concesio. Sanzogni, chiudendo l’attività dell’anno sociale, sottolineava il frutto più bello: quelli che erano ragazzi conservano ricordi e irrobustiscono vincoli affettivi di famiglia vera tornano in Italia magari in luna di miele come è successo.
La «macchina» si è già rimessa in moto con i suoi obbiettivi: verificare esperienze e trovare nuove famiglie ospitanti; mantenere i contatti con le famiglie dei bambini ospitati monitorando i bisogni; raccogliere fondi per diminuire il costo del viaggio aereo; organizzare l’annuale viaggio «umanitario» in Bielorussia per conoscere famiglie e portare aiuti. Per finire, la presidente Evelina Sanzogni rinnova l’appello: il suo telefono (338-8027345 ) è sempre acceso.