La ricetta contro la violenza nasce in cucina

di Fabio Zizzo
Impegno contro la violenza sulle donne attraverso pari opportunità
Impegno contro la violenza sulle donne attraverso pari opportunità
Impegno contro la violenza sulle donne attraverso pari opportunità
Impegno contro la violenza sulle donne attraverso pari opportunità

Dalla valle parte un progetto di Pari opportunità originale e unico nel suo genere e con cui cercare di debellare la piaga della violenza sulle donne. Si tratta di «La donna è cuoca, l’uomo (invece) è chef» proposto dalla Comunità montana insieme ai Comuni di Bovezzo, Caino, Gardone, Lodrino, Lumezzane, Pezzaze e Sarezzo e con l’agenzia formativa «Don Angelo Tedoldi» di Lumezzane.

QUANDO si parla di cucina e cibo a livello familiare spesso si fa riferimento alle donne, eppure i più rinomati chef sono uomini. A questo si aggiunge il fatto che sugli oltre 112 mila cittadini della Valle Trompia, la maggior parte sono proprio donne e gli stranieri in generale rappresentano più del 9 per cento, media superiore al dato a livello nazionale. Concentrati nelle località dell’alta valle, dove le donne immigrate svolgono nella maggior parte il lavoro di badanti. Numeri per dire che la Valtrompia si interroga sull’uguaglianza tra uomo e donna attraverso l’adesione all’iniziativa regionale «Progettare la parità in Lombardia». Il progetto, dal costo di 30.500 euro, e che ambisce a un contributo del Pirellone per almeno la metà, partirà in agosto e coinvolgerà per un anno donne straniere, bar e ristoranti e associazioni culturali e gli studenti delle scuole superiori da settembre.

Decine di ragazzi degli istituti superiori di Lumezzane, Sarezzo e Gardone, nell’ambito dell’alternanza tra scuola e lavoro realizzeranno delle video-interviste con le donne anziane per conoscere le tecniche di cucina di un tempo e una ricerca tra le fonti storiche. Un modo, questo, per tramandare l’esperienza tra antiche e nuove generazioni.

I risultati saranno un video-ricettario e un taccuino sulle competenze di genere. Spazio anche a quattro incontri nelle biblioteche e dedicati ai ruoli in cucina e alla mostra itinerante «26 e 38. Maternità, infanzia e leggi razziali tra il 1926 e il 1938». Le immigrate, invece, parteciperanno a un laboratorio teorico e pratico con gli operatori del corso di panificazione e ristorazione-sala bar attivo all’agenzia formativa valgobbina, oltre in mense e case di riposo, per imparare a cucinare i prodotti italiani e locali in vista di un possibile lavoro da svolgere nel settore. Infine, contro la violenza sulle donne, dalle ricette storiche saranno estratti slogan da stampare su tovaglioli e sacchetti del pane per ristoranti e bar nell’ambito della campagna nazionale «Per molte donne la violenza è pane quotidiano». Il progetto valligiano si chiuderà a settembre del 2018.

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