Tovini, 110 anni e non sentirli:
conti che tornano e aule piene

di Edmondo Bertussi
Lo storico asilo di Marcheno intitolato al «Beato Tovini»
Lo storico asilo di Marcheno intitolato al «Beato Tovini»
Lo storico asilo di Marcheno intitolato al «Beato Tovini»
Lo storico asilo di Marcheno intitolato al «Beato Tovini»

Una storia secolare. Che prosegue nel segno della stabilità, dei conti in ordine e della collaborazione tra enti. I soci della coop Famiglia Marchenese, che nel capoluogo gestisce l’asilo infantile ex Umberto I ora Beato Tovini, hanno approvato all’unanimità il bilancio e allo stesso tempo rinnovato l’incarico, ringraziandolo per l’impegno al quale si presta gratuitamente, al revisore Giuseppe Fai.

È UNA STORIA esemplare quella dell’asilo Tovini di Marcheno, fondato dal parroco Costanzo Daccaminata nel lontano 1907; mentre è del 1917 con la parrocchia socio azionista l’atto di nascita della Famiglia Cooperativa, che si occupava di distribuzione e vendita di alimentari nel periodo difficile della Grande Guerra. L’ente gestisce l’asilo dal 2000, dopo aver cessato l’attività originaria. Attualmente i soci sono 76: socio sovventore il Comune, socio persona giuridica la parrocchia, 34 soci «storici» quarta generazione dei fondatori, ai quali negli ultimi anni si sono aggiunti soci lavoratori e 26 soci fruitori (famiglie di alunni).

UNA REALTÀ quindi sempre radicata in modo diffuso nel paese con presidente Mario Bonini e consiglieri Adalgisa Freddi e Loretta Gitti. Direttrice didattica è Debora Zanini, che ha sostituito la Nerina Contrini, andata in pensione, vivamente ringraziata da tutti i soci in assemblea.

Gli alunni, nonostante il calo delle nascite e della popolazione del paese ormai costanti, si sono stabilizzati da anni oltre quota 100: nel nuovo anno 97 alla materna e 7 alla sezione primavera. Dà lavoro a 11 persone, dei quali 6 docenti. Il bilancio evidenzia una situazione solida ma che richiede attenzione come ha spiegato il presidente Bonini: dopo quattro anni in leggero attivo chiude in disavanzo di 16mila euro sui 350mila totali del conto economico.

L’aumento contenuto delle rette del 2015 non ha avuto gli effetti previsti, ma esclusi i costi del personale in continua crescita, i restanti legati alla gestione non hanno avuto particolari aumenti: di fatto, considerato l’aumento dei costi della vita, attento monitoraggio e amministrazione indicano un risparmio.

Al netto della riduzione del contributo comunale degli ultimi anni, il bilancio sarebbe in attivo: confermati per il 2017, ha ricevuto dal Comune 66.000 euro per la gestione ordinaria della materna, 6500 per la sezione primavera, 7000 per le diverse attività didattiche. Guardando allo stato patrimoniale nelle riserve è sempre intatto il tesoretto storico di 110.000 euro, un’assicurazione contro eventuali imprevisti.

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