Almeno nelle intenzioni sarà un saluto da cui sarà bandita la tristezza quello in calendario per oggi a Gardone. Il saluto lo si darà a don Aldo Rinaldi con la «festa della Gioia» nell’oratorio, mentre prima, alle 10,30, toccherà alla messa di commiato nel palazzetto dello sport. Al centro dell’attenzione il parroco che si è preso cura della comunità cristiana per sei anni, e che è stato assegnato a Collebeato dove si trasferirà prossimamente. Nato a Barbariga nel 1955, è stato ordinato a Brescia il 14 giugno 1980, poi ha prestato il suo servizio in paesi della Franciacorta e della valle, Lumezzane Sant’Apollonio e Magno di Gardone, prima di approdare a Gardone nel 2015. «È un sacerdote con una fede profonda, umile e gioiosa - affermano i suoi parrocchiani - capace di interagire con altre realtà del territorio come la scuola superiore ai tempi della pandemia: don Aldo ha reso disponibili spazi parrocchiali affinché i ragazzi potessero frequentare le lezioni in presenza, ma ha anche aperto le chiese per i concerti delle associazioni gardonesi. Come sacerdote e uomo è stato capace di mettersi nei panni delle persone che aveva di fronte». «Don Aldo - proseguono i fedeli - è particolarmente attento alle persone in situazioni di difficoltà, e con estrema riservatezza e delicatezza. Ha a cuore la formazione catechistica dei bambini e dei ragazzi e per questo ha saputo coinvolgere anche le relative famiglie». Poi gli viene riconosciuto un approccio innovativo proprio al catechismo, nel tentativo di «far innamorare i bambini della messa» lasciando da parte manuali e metodi non più attuali e dando spazio all’entusiasmo e alla creatività.•. L.P.