Porte Franche,
ultimi veleni
prima del voto

di Giancarlo Chiari
La collina interessata dal progetto delle Porte Franche
La collina interessata dal progetto delle Porte Franche
La collina interessata dal progetto delle Porte Franche
La collina interessata dal progetto delle Porte Franche

A due giorni dal referendum sul progetto di ampliamento del centro commerciale Porte Franche (si voterà domenica) fronte del Sì e fronte del No si scambiano gli ultimi fendenti. «Erbusco Sì! Riparte», gruppo di minoranza contraria all’ipotesi di variante ha incassato il sostegno di Viviana Beccalossi, assessore e vicepresidente della Regione. Beccalossi ha sollevato il problema del conflitto di interessi per Vittorio Moretti, presidente del Consorzio del Franciacorta, che come imprenditore chiede di ampliare il centro consumando nuovo territorio.

L’AMMINISTRATORE regionale ha annunciato l’intenzione di convocare il Consorzio ed i 18 comuni del Patto della Franciacorta per chiedere il loro parere, precisando che si opporrà al progetto, vigilando sull’attuazione della Vas e sull’attività della Soprintendenza a tutela di paesaggio e area della collina dove vi sarebbero reperti archeologici. E l’ex sindaco Isabella Nodari ha puntato l’indice sul sindaco Ilario Cavalleri accusandolo di non essere stato super partes. Ma il fronte del Sì ribatte per bocca di Giovanni Castellini, consigliere e dex assessore della giunta di Isabella Nodari: «L’ampliamento delle Porte Franche è stato chiesto per anni alle amministrazioni precedenti: nessuna si è mai preoccupato di esaminarlo. Ora vi è questa possibilità, con un progetto sotterraneo che salvaguarda territorio e ambiente e porterebbe molti benefici, a partire dalla ex Cava Noce di Zocco che ho definito ’una spada di Damocle’: terra e roccia di scavo, non rifiuti ne riempirebbero una parte, facendola tornare area agricola e verrebbe risanato il bilancio della Casa Albergo Valotti». Massimiliano Moretti e Monica Ghezzi, membri del Comitato per il Sì: «Siamo stati insultati sui social perché favorevoli, ma questo progetto può portare aria nuova con una costruzione non invasiva, risanando una cava diventata una boscaglia, migliorando la viabilità, creando nuovi posti di lavoro».

SI FANNO SENTIRE anche i parlamentari del Movimento 5Stelle che informano di aver appreso di una lettera del maggio scorso della Soprintendenza archeologica della Lombardia al Comune di Erbusco che ammonisce gli amministratori per la mancata convocazione alla conferenza di servizio del 28 aprile. «La Soprintendenza - scrivono i parlamentari - chiede un sopralluogo urgente e che siano inserite le prescrizioni riportate nella lettera», in particolare che «eventuali progetti pubblici o di interesse pubblico comportanti scavi o altri interventi nel sottosuolo, siano trasmessi allo scrivente ufficio per l'espressione del parere di competenza e l'eventuale programmazione di indagini archeologiche preliminari».

«La polemica non è un male, è solo una forma di confronto crudo e sincero. Diciamo tutto quello che pensiamo fuori dai denti e vediamo se riusciamo a far emergere le capacità di cui siamo portatori e spenderle per il bene comune». Parole del sindaco di Adro Paolo Rosa che interviene sull’argomento all’indomani delle contestazioni rivolte dallo stesso Vittorio Moretti nelle vesti di presidente del Consorzio di Franciacorta alla tangenzialina di Torbiato. L’affondo è perentorio: «Consiglio a Moretti di lasciar perdere argomenti di carattere politico a suo dire doppio-pesista che come risulta chiaro sono facilmente smontabili e mi concentrerei sull’ottenere anche per il progetto di ampliamento delle Porte Franche il parere positivo del Consorzio Franciacorta del quale è presidente».

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