Zone, bracconiere
«seriale»
in trappola

Alcune trappole e balie nere uccise sequestrate dalla forestale
Alcune trappole e balie nere uccise sequestrate dalla forestale
Alcune trappole e balie nere uccise sequestrate dalla forestale
Alcune trappole e balie nere uccise sequestrate dalla forestale

Collocare sullo stesso piano cacciatori e bracconieri è sbagliato, oltre che irrispettoso, e a proposito di bracconaggio c’è chi afferma che la portata del fenomeno nel Bresciano debba essere ridimensionata. I fatti, però, danno a volte forza al primo luogo comune e smentiscono i «riduzionisti». Parla da sé la denuncia nell’arco di pochi giorni di quattro cacciatori alle prese con la cattura con le trappole delle balie nere, un insettivoro migratore precoce particolarmente protetto, e, in due circostanze, con il sequestro di un tale numero di trappole da far pensare a uccellatori professionisti rifornitori del mercato clandestino degli spiedi: 109 tagliole in un caso e 63 nell’altro non rientrano esattamente nell’«uso personale».

LA SERIE era iniziata la scorsa settimana con un’operazione della Polizia provinciale a Pezzaze, ma il culmine è arrivato nella giornata di martedì, con tre denunce nell’arco di una sola giornata.

L’episodio più emblematico lo ha portato alla luce una missione del corpo forestale dello Stato della stazione di Pisogne, compiuta sul territorio di Zone. Dopo ore di appostamento a pochi metri da un edificio rurale in località Bluzena, nelle vicinanze del Sentiero dell’Uccellatore (un luogo, un destino...), i forestali hanno bloccato un cacciatore-trappolatore di 63 anni.

Salito in fuoristrada da Zone, dove abita, il bracconiere «seriale» (è la definizione del Cfs) ha iniziato a piazzare nella sua proprietà i «sep», le mini tagliole per la cattura degli uccelli insettivori. Quando è arrivato alla sesta gli agenti lo hanno bloccato e gli hanno svuotato lo zaino e perquisito il baitello ,scoprendo in tutto 109 trappole e due balie, un prispolone e un pettirosso catturati il giorno prima. Poi è stata perquisita senza risultato anche l’abitazione della 63enne, denunciato per uccellagione e uccisione di specie particolarmente protette.

Sempre martedì mattina, il Nucleo ittico-venatorio della Polizia provinciale ha bloccato un altro capannista con la passione per le specie protette; stavolta sul territorio di Lodrino. Gli agenti, arrivati prima dell’alba, hanno seguito per alcune centinaia di metri un sentiero che partiva dal suo appostamento fisso prima di scoprire un filare di ben 63 «sep», in questo caso piazzati sulla sommità di bastoncini di legno. Le tagliole avevano già catturato quattro balie nere, ed è servita un’ ora e mezza di attesa perché l’uccellatore, residente in paese, si presentasse e potesse essere fermato e denunciato, anche in questo caso per uccellagione e cattura di specie particolarmente protette.

UNA DOPPIA denuncia che può comportare una sanzione complessiva superiore ai 2.500 euro; la stesso problema con il quale dovrà confrontarsi l’ultimo capannista trappolatore individuato sempre martedì, dai forestali della stazione di Vobarno sul territorio comunale di Agnosine, in un’area recintata comprendente un edificio rurale e due appostamenti di caccia nella località Zappelli di Binzago. In questo caso attorno a una delle due poste erano stati piazzati 16 «sep». Quattro le balie uccise e tre le citazioni collezionate dall’a- gnosinese: uccellagione, uso di mezzi vietati e abbattimento di specie particolarmente protette.

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