Nuovi importanti riconoscimenti per l’olio firmato Comincioli: dopo essere stata confermata dalla prestigiosa Flos Olei 2024 nella «Hall of Fame» dell’extravergine fra le 8 migliori insegne del mondo, l’azienda di Puegnago del Garda, anche cantina con produzione di vini-icona della Valtènesi, come Suler o Diamante, ha conquistato le Tre Foglie della guida Oli D’Italia 2024 del Gambero Rosso (ma anche le Cinque Gocce di Bibenda) per il denocciolato The One.
Un prodotto realizzato attraverso la selezione di varietà olivicole provenienti da territori e origini diverse, lanciato per la prima volta nel 2021 con l’obiettivo di far fronte alle difficoltà che attanagliano ormai da qualche anno l’olivicoltura gardesana. Da qui il misto di soddisfazione, preoccupazione ed amarezza con il quale Gianfranco Comincioli, con i figli Roberto e Andrea, commenta la notizia di questi nuovi, importanti premi.
Tra gioia e preoccupazioni
«Ne siamo naturalmente felici, ma non possiamo dimenticare che arrivano dopo un’altra campagna olivicola molto complicata e difficile, caratterizzata tra l’altro da due violentissime grandinate, che ancora una volta alla fine ci ha costretti a rinunciare alla raccolta delle olive nei nostri appezzamenti - sottolinea Gianfranco Comincioli, da qualche mese attivo anche come presidente di Coldiretti Lombardia -. È stato il terzo anno a produzione zero sugli ultimi cinque, dopo il 2019 e il 2021: una situazione pesantissima che dimostra ormai come i cambiamenti climatici abbiano sviluppato nuove fitopatie contro le quali non abbiamo adeguati strumenti di difesa, consentendo la diffusione di funghi e lebbra e il proliferare di insetti, come la cimice o la mosca che durante l’inverno non muore più a causa delle temperature troppo miti».
Le norme
Non ha aiutato la recente messa al bando di principi attivi che presentavano delle criticità. «Servono nuovi studi e ricerche che mettano a punto prodotti alternativi per difendere le colture, ma da parte delle aziende del settore non c’è grande interesse - evidenzia Comincioli -. Per questo sono convinto sia necessario un intervento pubblico con risorse importanti: ne va del futuro di un settore importante non solo in termini produttivi ma anche ambientali e di paesaggio, perché il rischio concreto è quello dell’abbandono. Ma il problema non è certo solo bresciano: l’intera area del Mediterraneo ha perso il 50 per cento della produzione in due anni».
Gli ottimi risultati
Nel frattempo, resta la consolazione per i risultati ottenuti con The One. «Abbiamo approfittato di una deroga alla legge di orientamento che ci ha consentito di produrre anche in caso di calamità, acquistando materia prima anche fuori dalla zona di appartenenza, con un processo di selezione accuratissimo di olive di alta qualità e prive di residui di alcun tipo - precisa Comincioli -. The One è così diventato un esercizio di libero stile, una sfida nella quale il nostro metodo e processo produttivo ha dato un grande risultato».
I quantitativi sono limitati, «circa il 18% del nostro volume abituale di extravergine - conclude Comincioli -: ma perlomeno ci hanno consentito di garantire un minimo di continuità nel rapporto con la clientela e gli importatori». Le speranze sono ora concentrate sulla campagna 2024. «Al momento la strategia locale di adattamento passa per dei protocolli di intervento con i mezzi esistenti ai quali Aipol sta lavorando per la campagna 2024 - annuncia Comincioli -. Servirà la massima divulgazione: fondamentale che tutto il territorio si impegni in questa lotta».