Schermi & Visioni

Saltburn. Emerald Fennell (2023)

Sul talento più che cristallino di Emerald Fennell, passata anche dalle parti di «Barbie» della signora in rosa Greta Gerwig, non ci sono dubbi fin dai tempi di «Una donna promettente», Oscar 2021 per la migliore sceneggiatura originale a fronte di cinque candidature (compresa quella per la migliore attrice protagonista che una fantastica Carey Mulligan, recente compagna di Bradley Cooper-Leonard Bernstein in «Maestro», avrebbe forse vinto se non fosse stato per l’inarrivabile Frances McDormand di «Nomadland»). La regista e scrittrice britannica, nata nel 1985, torna con «Saltburn», prodotto (anche) dalla vera Barbie, Margot Robbie, e distribuito da Amazon Prime. L’idea di partenza è ottima: «The Servant» che incontra «Parasite» tra i corridoi di Oxford e il lusso decadente di un’antica villa. Cinismo e humor dark, soprattutto nel finale, ma pesano l’eccesso di plot e la prolissità. Voto: 6.5.

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