L'INIZIATIVA DI BRESCIAOGGI.

Garda, gelati e sorrisi: «È la vetrina più bella»

di ALESSANDRO GATTA
Arturo Mason con la sua copia di Bresciaoggi ai «Masters» di Desenzano
Arturo Mason con la sua copia di Bresciaoggi ai «Masters» di Desenzano
Arturo Mason con la sua copia di Bresciaoggi ai «Masters» di Desenzano
Arturo Mason con la sua copia di Bresciaoggi ai «Masters» di Desenzano

Tanti pollici all'insù anche dalle gelaterie «cult» del Basso Garda per l'iniziativa di Bresciaoggi che accompagnerà tutta la provincia, per tutta l'estate, e che ha già conquistato i cuori di clienti, dipendenti e titolari: dalla Valtenesi a Desenzano i commercianti e i gelatieri rispondono con piacere alla chiamata del nostro giornale, «una bella occasione - spiegano in coro - per far conoscere un settore importantissimo, fondamentale per il turismo». A partire dalla capitale del Garda, dove in pieno centro, affacciata su piazza Matteotti, è operativa da più di 30 anni la storica gelateria «I Masters», oggi gestita da Arturo Mason e Gilberto Azzini accompagnata anche dal Mit, Merenda italiana. Quando si dice un «must», da provare assolutamente: è ormai un successo internazionale (apprezzato anche dagli stranieri) il gusto «Garda Lake», realizzato con Lugana, sbrisolona di Mantova, limoni gardesani e miele allo zafferano di Pozzolengo. «Siamo sempre alla ricerca di nuovi sapori, nel rispetto della qualità della materia prima e del chilometro zero - spiega Mason -. Insieme allo chef Roberto Grandi stiamo lavorando a un gelato con Franciacorta, mirtilli rossi e cioccolato bianco. Nel periodo di raccolta proponiamo anche il "Brodo di giuggiole", fatto con marmellata preparata a Desenzano, saba (mosto d'uva cotto), bossolà e mele cotogne. Anche nei gusti più tradizionali cerchiamo di valorizzare i prodotti del territorio: il "Tiramisù di Arturo" è preparato con uova e mascarpone della Centrale del latte». La gelateria è affacciata sulla piazza più bella della città, di fianco alla Galleria Imbarcadero e proprio fronte al lungolago: «Anche per questo ogni anno investiamo per rinnovare la nostra attività, renderla più bella e più funzionale - continua Mason -. Di recente abbiamo inaugurato il nuovo laboratorio a vista, e una vetrina che valorizza l'ingresso e i nostri prodotti». Non solo gelati: nel ricco menu anche le immancabili granite e gli estratti (a freddo) di frutta fresca.

A POCHI CHILOMETRI di distanza brilla la stella di Vassalli, gelateria a due passi dalla piazza e dal castello di Polpenazze. Aperta solo nel 2014 da Carlo Vassalli e dalla moglie Chiara, ex gestori del Barone Rosso di Brescia, la bottega è da quattro anni nella guida del Gambero Rosso, citata anche dal Golosario e membro orgoglioso dell'elite degli «Artisti del Gelato», che sono solo 100 in tutta Europa. «Siamo in due, io e mia moglie - spiega Carlo, mentre dal bancone spuntano i sorrisi dei figli Martina e Gioele - e abbiamo tanto da imparare, voglia di innovare, continuare a crescere ma senza allargarci: è questo il nostro posto, in cui crediamo e in cui ci siamo buttati a capofitto». Nel laboratorio il chilometro zero e i prodotti italiani sono una scelta: «Dove possibile, ovviamente - dice Carlo - perché la sincerità prima di tutto: è chiaro che se facciamo il gelato al mango o al cocco non possono averlo coltivato in provincia di Brescia». È invece così per i meloni, i lamponi e le fragole che vengono da Valtenesi e dintorni, oppure gli agrumi del Garda, le mandorle della Val di Noto, i pinoli di Pisa: in gelateria «siamo in continua ricerca ed evoluzione», o lo testimoniano alcuni gusti gourmet come il gelato al pane di Altamura. Ma c'è anche la «Crema di Carlo»: «L'ho chiamata così un po' perché è il mio nome, e un po' perché lo devo a Carlo Andreatta, che è stato il mio maestro». Ultima cosa, prima di andare: «Noi il gelato lo facciamo sempre assaggiare. È il nostro biglietto da visita».

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