L'INIZIATIVA DI BRESCIAOGGI.

Vince il «gusto» del rosa: il gelato di Palazzolo è una storia al femminile

Dietro al bancone di quattro locali la grande passione delle ragazze che tra influenze esotiche e sapori speciali hanno saputo fare centro
Il gelato di Nicoletta Del Barba all'interno de La Fonte, in piazza Roma a Palazzolo
Il gelato di Nicoletta Del Barba all'interno de La Fonte, in piazza Roma a Palazzolo
Il gelato di Nicoletta Del Barba all'interno de La Fonte, in piazza Roma a Palazzolo
Il gelato di Nicoletta Del Barba all'interno de La Fonte, in piazza Roma a Palazzolo

È tutto e quasi solo rosa il gelato palazzolese: le quattro gelaterie sono state tutte aperte da ragazze che dopo gli studi hanno scelto di produrre gelati, riuscendo a creare una dozzina di posti di lavoro. Da quando la gelateria Mosena, la più antica, sviluppata da Gino Mosena, ha smesso di produrne trasformandosi in bar giardino, l'arte del gelato è dominio femminile. La conquista è iniziata nel 1999 anni fa con la piccola gelateria Primavera (senza posti a sedere interni) nel parco del quartiere San Giuseppe: Nicoletta e Valentina Del Barba (miss che accompagnò il Giro d'Italia) con la madre Carmen hanno iniziato vendendo gelati, bibite e granite prima di avviare la produzione in proprio, puntando sulla gola e creando gusti nuovi per gelati da asporto anche per bar e ristoranti. Il successo ha fatto nascere l'impresa che dopo il matrimonio delle sorelle ha coinvolto i mariti consentendo di rilevare il bar La Fonte sotto i portici in piazza Roma. A due passi da primarie e materna la gelateria è il punto di ritrovo del quartiere mentre bar e plateatico de La Fonte si riempiono la sera fino a tardi.

NEL 2010 la pontogliese Ilaria Forlani (ora responsabile della pasticceria di un resort delle Maldive aprì Ila Glacée gelateria su via Carvasaglio, vie del centro tra le più frequentate. La produzione di gelati, sorbetti, ghiaccioli e dolci di «design» l'ha fatta conoscere come food designer. Dopo il diploma Ilaria Forlani ha seguito corsi diversi coniugando passione e gusti che trasformavano il gelato in piccole sculture e composizioni che l'hanno fatta conoscere anche fuori dai confini. La genialità di opere non solo gustose ma belle da vedere l'hanno portata due anni fa al resort W Maldive nell'Oceano Indiano. Ila Glacèe è tuttavia rimasta in famiglia, affidata alla madre e al fratello, entrato nel negozio dopo il diploma Itis, che si è trasformato in «perito» gelataio, tenendosi in contatto con la sorella. Quasi contemporaneamente a San Pancrazio Laura Maffi, oggi 29enne, dopo la maturità e l'iscrizione all'università, ha aperto con la famiglia un laboratorio di gelateria in via Firenze: «La gelateria è stata un'idea di mia mamma Angioletta - racconta - per lavorare tenendo insieme la famiglia. Alternandoci lavoriamo in cinque, io, mia mamma, mio papà Marco e i miei due fratelli Michele e Giulia. A me piace studiare e comporre i gusti e viaggiando assaggio, conosco e sperimento. Quasi senza insegna né pubblicità prima abbiamo conquistato la frazione, poi abbiamo visto arrivare persone anche da lontano e abbiamo scoperto di essere recensite sui social. Durate uno dei miei viaggi sono riuscita in Sri Lanka ad acquistare la cannella originale e la sto usando per creare nuovi gusti, per i gelati puntiamo su prodotti bio: nocciole piemontesi, il pistacchio di Bronte e mandorla d'Avola».

«ABBIAMO CHIUSO a marzo, prima delle disposizioni ma quando abbiamo aperto i nostri clienti sono tornati, e adesso sta andando meglio del previsto - continua il racconto -. Durante l'isolamento molti chiedevano gelati e dolci, e siamo riusciti a soddisfare la richiesta che comunque continua. Il gelato è un prodotto naturale che può aiutare tutti ad uscire dal clima della pandemia rispettando le regole». E l'università? «Mi ero iscritta a farmacia ma temo che non la finirò».

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