CANTIERI

Tav, l'annuncio: «Pronta nel 2026». Ecco il maxi-cantiere visto dal drone / VIDEO

di Alessandro Gatta
Il direttore di Rfi fissa il traguardo. Ma la realizzazione è al 50% con il nodo dei finanziamenti del Pnrr
La Brescia Est-Verona procede con il cantiere:  l’avanzamento dei lavori è arrivato a metà
La Brescia Est-Verona procede con il cantiere: l’avanzamento dei lavori è arrivato a metà
Tav, il percorso visto dal drone

Tre anni esatti per fare (e finire) la Tav Brescia-Vicenza, con o senza i fondi del Pnrr. È il categorico proclama di Gianpietro Strisciuglio, amministratore delegato e direttore generale di Rfi, Rete ferroviaria italiana, intervenuto ieri, 10 giugno, al Forum in Masseria, la quattro giorni pugliese di confronto tra istituzioni, esperti e imprese per discutere dei temi strategici dell’Italia che verrà.

IL PUNTO SUL CANTIERE TAV NEL VIDEO DI MOBILITA.ORG

Si è parlato anche (e ovviamente) di Pnrr e, inevitabile, del «caso» della Tav Brescia-Padova, che riguarda ovviamente anche la tratta veronese: è una delle 120 «misure» finanziate con i fondi europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza (3,670 i miliardi stanziati per la tratta in questione, solo 1,357 quelli spesi al 28 febbraio) finite nel mirino dei tecnici del ministero per gli Affari europei rispetto alle quali sono stati rilevati elementi di difficoltà nella loro realizzazione.

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Le altre ipotesi di finanziamento

La Brescia-Padova, si legge nella relazione semestrale diffusa in questi giorni, fa parte di quelle misure dove è stato riscontrato «il maggior numero di elementi di debolezza», con tre profili di criticità sui quattro presi in esame. Per questo, vista l’inderogabile scadenza del 2026 – l’anno in cui le opere finanziate dal Piano devono essere completate – l’ipotesi concreta è che i fondi attualmente stanziati siano dirottati su altri fronti: nel caso della Tav nostrana, l’opera potrebbe essere finanziata o con il Fondo per lo sviluppo e coesione del Mef, ad oggi la circostanza più probabile, oppure in qualche modo inserita nel capitolo REPowerEU (sempre legato ai fondi europei) ma solo dopo eventuali revisioni e rimodulazioni.

«A oggi l’80% delle risorse assegnate a Rfi nel Pnrr è in fase di realizzazione – ha ribadito Strisciuglio al Forum – Siamo al lavoro in maniera incessante: al momento Rfi ha attivi 4 mila cantieri sull’infrastruttura ferroviaria sia in manutenzione che in sviluppo». E ancora: «Nel giugno 2026 completeremo anche l’alta velocità tra Brescia e Vicenza». Tre anni da oggi: per il primo lotto funzionale Brescia Est-Verona, affidato a Cepav due, i lavori sono a metà dell’opera (al 50% del completamento complessivo).

Potrebbero partire entro fine anno anche i lavori per lo scalo di Brescia, anche questo in parte finanziato dal Pnrr: è ancora un progetto anche il quadruplicamento in uscita dalla città, per collegare la Tav esistente (da Milano) a quella che arriverà (a Mazzano). La tratta Verona-Padova è suddivisa in tre lotti funzionali, concepiti quindi per entrare in funzione singolarmente e integrarsi subito nella rete ferroviaria: cantieri già in vista per il primo di questi, da Verona al bivio Vicenza, solo progetti per l’attraversamento di Vicenza e per la Vicenza-Padova.

E sono diverse le opere ferroviarie su cui si sono accesi i riflettori della relazione Pnrr: per la «nostra» Tav sono state segnalate criticità sugli squilibri di mercato tra offerta e domanda, l’impreparazione del tessuto produttivo e la scarsa attrattività degli investimenti previsti; sulle difficoltà nei processi amministrativi e gestionali; sulla necessità di una riformulazione delle CID e degli OA, gli atti che formalizzano l’approvazione dei piani e i meccanismi di verifica periodica. 

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