il caso di maltrattamenti

Denunce ginnaste, il gip: «Dall'allenatrice quotidiano stillicidio di improperi e umiliazioni» >>> IL VIDEO

La donna è stata raggiunta da una misura interdittiva: divieto di allenare su tutto il territorio nazionale. Agenti di polizia nella palestra di Calcinato nella quale lavora. La precisazione della Fgi: «Non è "tecnico federale"»
La palestra di Calcinato dove la Polizia di Stato ha prelevato pc e cellulari dell'allenatrice
La palestra di Calcinato dove la Polizia di Stato ha prelevato pc e cellulari dell'allenatrice
Le perquisizioni in palestra e i video finiti al centro dell'indagine

Svolta nell’inchiesta della Procura di Brescia sui presunti maltrattamenti fisici e psicologici nei confronti di giovani atlete di ginnastica ritmica. Su richiesta del pm Alessio Bernardi, il gip Francesca Grassani ha disposto per l’allenatrice bresciana, Stefania Fogliata,   la misura cautelare interdittiva del divieto di allenare su tutto il territorio nazionale. Il 24 gennaio gli uomini della Squadra Mobile della Questura hanno notificato il provvedimento all’allenatrice, 30 anni, che lavora in una palestra di Calcinato. Palestra nella quale si sono anche svolte delle perquisizioni. L’indagine era nata dalla denuncia nell’agosto scorso di due atlete. L'allenatrice sarà sentita dal gip venerdì 27 gennaio alle 9.30.

Maltrattamenti aggravati è l'accusa  

L’istruttrice di ginnastica ritmica   è accusata di maltrattamenti aggravati dalla giovane età delle persone offese, con condotte che sarebbero andate avanti dal 2017 ad oggi. Otto le presunte vittime.

Dalle confidenze di una madre in merito a presunte condotte illecite dell’allenatrice sulle giovani atlete al provvedimento d'interdizione
Dalle confidenze di una madre in merito a presunte condotte illecite dell’allenatrice sulle giovani atlete al provvedimento d'interdizione

All'origine dell'indagine

Nel settembre dello scorso anno personale della Squadra Mobile della Questura di Brescia aveva raccolto le confidenze di una madre in merito a presunte condotte illecite dell’allenatrice.

Sarebbe accaduto durante gli allenamenti, nei confronti delle figlie e di altre giovani ginnaste di età compresa tra i 10 e i 14 anni. Le presunte vittime sono state ascoltate in audizioni protette videoregistrate e assistite da una psicologa dell’ASST - Brescia. Sono state poi sentite oltre 25 persone tra vittime, testimoni, genitori delle ginnaste, colleghi dell’istruttrice psicologi cui si erano rivolte alcune atlete, nonchè gli stessi vertici della Federazione nazionale.

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Confermato il quadro indiziario

Dai cellulari sono state recuperate tracce delle chat di messaggistica pregresse e di riprese video di alcuni episodi, talora effettuate dalla stessa indagata. Secondo la valutazione espressa nell’ordinanza interdittiva, gli elementi raccolti avrebbero confermato il quadro indiziario e spiegato la ragione per la quale le giovani ginnaste avrebbero abbandonato l’Accademia anche a fronte di prospettive di grande successo sportivo, persino in campo internazionale.

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Perquisizioni nella palestra di Calcinato

 Gli agenti hanno prelevato pc e cellulari di Fogliata. Sono otto le presunte vittime. Nella sua ordinanza il gip del tribunale di Brescia Francesca Grassani parla di «quotidiano stillicidio di improperi e umiliazioni ai quali si sono sommate le percosse».

La palestra di Calcinato dove la Polizia di Stato ha prelevato pc e cellulari dell'allenatrice
La palestra di Calcinato dove la Polizia di Stato ha prelevato pc e cellulari dell'allenatrice

Il procedimento penale è in fase di indagini preliminari e la destinataria della misura cautelare – che riveste la qualità di indagata – potrà esercitare il suo diritto di difesa e far valere le sue ragioni nelle successive fasi processuali. Le indagini sono tuttora in corso e proseguiranno al fine di accertare il coinvolgimento di altri minori e approfondire la dimensione del fenomeno.

Fgi: «L'allenatrice non è "tecnico federale"»

La precisazione arriva dalla Fgi.  La federginnastica nella nota sottolinea che l'allenatrice «è soltanto in possesso di un attestato come tecnico societario dal 2020». La società in cui lavora (Accademia di Ginnastica Ritmica "Nemesi" a Calcinato, Brescia), costituita nel 2016 e affiliata Fgi solo nel 2021, «è un soggetto privato autonomo e non sotto il controllo diretto della Federazione - scrive ancora la federazione -. Sia l’affiliazione della società, sia il tesseramento della tecnica alla Federginnastica non sono stati rinnovati dai diretti interessati per l’anno 2023».

«A fronte del provvedimento della procura di Brescia - conclude -, anche la procura federale fa sapere che disporrà una misura interdittiva nei confronti della tecnica. In attesa di avere un quadro completo delle indagini, sarà valutata pure la posizione della società sia a titolo di responsabilità oggettiva che diretta per omessa vigilanza su quanto compiuto all’allenatrice. La Federazione continua a offrire la massima collaborazione alla Procura di Brescia e a quella di Monza e ripone la massima fiducia nella giustizia ordinaria e sportiva».

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