Porte aperte ai cani in negozi e ristoranti

di Elisabetta Bentivoglio
LA FIRMA. Il Comune coinvolge Ascom e Confesercenti, con l'Enpa a fare da «garante». Le vetrofanie con la scritta «Io posso entrare» sostituiranno i vecchi adesivi «proibizionisti». Il vicesindaco Rolfi: «Tutti vanno sensibilizzati»
I cani non saranno più costretti ad aspettare fuori i loro padroni
I cani non saranno più costretti ad aspettare fuori i loro padroni
I cani non saranno più costretti ad aspettare fuori i loro padroni
I cani non saranno più costretti ad aspettare fuori i loro padroni

Brescia. Fino a ieri non era difficile trovare sulle vetrine di negozi e attività commerciali la scritta «Noi restiamo fuori», riferita agli animali da compagnia, i cani in particolare.Non sarà più così. Anzi, il divieto si trasformerà in libero accesso e per renderlo chiaro a tutti la vecchia vetrofania proibizionista sarà sostituita da una più liberale «Io posso entrare».  PER FARLO, IL COMUNE di Brescia - con Enpa, Ascom e Confesercenti - ha promosso una campagna (chiamata «Io posso entrare») volta ad agevolare l'ingresso dei cani negli esercizi pubblici della città. Ieri il vicesindaco Fabio Rolfi, insieme ai rappresentanti delle associazioni di categoria e all'Enpa ha siglato un accordo per «agevolare il diffondersi di una cultura che veda da una parte la sensibilizzazione degli esercenti e dall'altra dei proprietari di animali per permettere l'ingresso dei cani in tutti i negozi, con l'eccezione di quelli in cui le norme igieniche lo impediscono».  Se da un lato è importante che gli esercenti siano promotori di un circolo virtuoso, premiando le coppie «uomo-cane» che mostrano un comportamento educato e corretto, «dall'altro è fondamentale che tutti i proprietari capiscano l'importanza di fornire un'educazione di base ai propri animali come gesto di civiltà nei confronti di esercenti e clienti», ha sottolineato il vicepresidente di Confesercenti Fabbio Baitelli. Per il cane la felicità è stare con il proprio compagno umano e nemmeno il più grande e lussureggiante giardino di casa potrà rappresentare per lui un'alternativa appetibile: è un animale che ama stare in branco e odia la solitudine.  CONSIDERATO CHE il numero di cani presenti sul territorio provinciale sfiora le 178 mila unità - 177.791 per l'esattezza - e che sempre più spesso gli stessi sono costretti a lunghe ore di solitudine in casa in attesa del ritorno del padrone dal lavoro, la Loggia ha scelto di proporre ai commercianti e artigiani bresciani (centri commerciali compresi) di sostituire le vecchie vetrofanie con il nuovo «logo» di benvenuto. «È una libera scelta - precisa il vicesindaco -. Non imporremo niente a nessuno, ma è bene ricordare che a livello normativo non esiste alcun divieto di far entrare i cani negli esercizi pubblici». Il capo IX della legge regionale 852 del 2004, al punto 4 pone il divieto d'accesso agli animali solo nei luoghi in cui sono preparati, trattati e conservati gli alimenti, quindi cucine e laboratori, mentre non vi è alcun riferimento a un pari divieto nei luoghi in cui si commercia o somministra cibo. Ciò apre a Fido anche le porte di ristoranti, bar e tavole calde. L'ACCORDO permetterà agli esercenti di ottenere maggiore visibilità dalla pubblicazione sul sito del Comune dell'elenco di chi ha aderito e, secondo Andrea Marchino di Ascom, anche di «attirare nuova clientela, considerando che non è raro vedere potenziali clienti allontanarsi dal negozio indispettiti dopo aver visto il divieto di ingresso al cane sulla vetrina». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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