Siti oscurati, in tutta Italia ce ne sono più di cinquemila

di Daniele Bonetti
PIRATERIA E RIMEDI. L'azione dell'Osservatorio sulla censura e gli effetti in rete. Esordio in internet del registro delle attività illegali online, al primo posto la prevenzione contro la pedopornografia
Cresce l’attenzione per la pirateria online
Cresce l’attenzione per la pirateria online
Cresce l’attenzione per la pirateria online
Cresce l’attenzione per la pirateria online

Un esercito di siti Internet oscurati: perché illegittimi, perché portatori di truffe, perché infarciti di contenuti illegali. E sono tantissimi. Attualmente in Italia 5.495 siti non sono accessibili. Tra questi figura anche Avaxhome.ws, oscurato dai provider italiani in seguito a una richiesta di Mondadori. E in questi giorni, quasi a voler essere un registro dell'illegalitá online, ha fatto il suo esordo in Rete un portale dedicato alla raccolta di tutte questi casi: Osservatorio censura. L'iniziativa è di Marco Ditri che ama definirsi un «libero cittadino che opera professionalmente nel settore». Ditri aveva iniziato a segnalare i casi su un blog o via Twitter, quando sono diventati davvero troppi ed era necessario fare un sito ad hoc si é messo al lavoro segnalando l'aumento dei siti oscurati negli ultimi mesi.
Protagonisti delle censure online sono inevitabilmente l' Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ex Aams) e il Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia sulla Rete, ai quali si devono - rispettivamente - 4.297 e 1.153 blocchi. Ci sono due casi in cui le normative permettono di saltare il provvedimento del giudice. Sono la legge finanziaria del 2006, nel caso dell'ex Aams, e la legge 38 del 2006, per la lotta alla pedopornografia anche a mezzo Internet, a consentire l'invio quotidiano ai provider di liste di siti da oscurare senza dover interpellare le autorità. Gli altri 45 casi sono relativi a provvedimenti giudiziari: in seguito a una segnalazione di un soggetto interessato, ad andare per la maggiore sono le rivendicazioni dei proprietari dei diritti d'autore, il giudice stabilisce se ci sia o meno il pericolo di prosecuzione del reato in questione e in caso affermativo dispone il sequestro. Essendo le sedi dei portali situati all'estero nella stragrande maggioranza dei casi, l'oscuramento da parte dei provider è l'unico escamotage adottabile anche perché decisamente il più rapido. Purtroppo però questi blocchi sono facilmente aggirabili: Ditri dedica una parte del suo sito ai trucchetti perché il blocco del solo dominio è facilmente aggirabile, con quello del server bisogna sforzarsi un po' di più.
CASO EMBLEMATICO, di cui si parla molto in Rete, è quello di Vajont.info: il sito, sequestrato preventivamente con l'accusa di aver diffamato Domenico Scilipoti e Maurizio Paniz, era riconducibile a un personaggio identificabile, che dopo il processo è tornato online (e ha comunque deciso di rimuovere la frase incriminata). Quando si agisce invece su una realtà con sede in un altro paese - dove magari il sito è legale, come Stormfront negli Stati Uniti, è difficile, se non impossibile, che la giustizia faccia il suo corso in modo canonico. Il futuro per i siti web a rischio censura potrebbe essere piú duro se la nuova Agcom deciderà di riprendere in mano il regolamento contro la pirateria messo a punto - e mai attuato - dalla squadra precedente. Per il web é sempre tempo di rivoluzione: su molti siti le autorità hanno da tempo gli occhi puntati.

Suggerimenti