il progetto

Ascensore del Castello: dopo il sì, il nodo-costi

di Eugenio Barboglio
L’investimento programmato per il collegamento  con il Castello inizialmente era di 4,4 milioni di euro
L’investimento programmato per il collegamento con il Castello inizialmente era di 4,4 milioni di euro
L’investimento programmato per il collegamento  con il Castello inizialmente era di 4,4 milioni di euro
L’investimento programmato per il collegamento con il Castello inizialmente era di 4,4 milioni di euro

La Soprintendenza ha autorizzato l’ascensore, come si sa. Lo ha fatto il 2 agosto come abbiamo scritto. Ieri gli assessori Valter Muchetti (Rigenerazione urbana) e Federico Manzoni (Mobilità) lo hanno confermato in conferenza stampa. Soddisfatti ovviamente, nonostante non nascondano che l’ok di Rinaldi non significa che domani si apre il cantiere. Come noto, ci sono passaggi importanti ancora da fare. Ma questa non è una novità, sono passaggi di prassi. Possono incidere sui tempi di inizio lavori, ma non su altro. Il fattore che preoccupa invece è il fattore costi. L’investimento programmato per il collegamento meccanizzato con il Castello era di 4,4 milioni di euro senza l’Iva. Considerando che la Regione ne metteva 4, i costi per la Loggia non erano certo un problema. Ma l’ultima stima, quella di marzo, parla di costi nettamente lievitati, a 6 milioni di euro. Complici gli aumenti delle materie prime, in particolare dei profilati di acciaio. E la tendenza dei prezzi è a non fermarsi.

Quando si farà la gara per l’appalto integrato e quando inizieranno i lavori, 6 milioni potrebbero essere una cifra per difetto. 6,2? 6,5? Chi può dirlo. Ma la cifra è solo un lato del problema, quello principale è chi ci mette la differenza. L’assessore Muchetti ha ricordato ieri che l’ascensore obliquo non era nelle linee di mandato della Giunta Del Bono, ma è stato sposato in itinere dopo che il progetto proposto dagli Amici del Cidneo e redatto dall’architetto Piero Cadeo, era stato bene accolto in Regione e finanziato dalla Giunta Fontana. Il quadro economico reggeva, ma già oggi, e probabilmente a maggior ragione tra qualche mese, non regge più. A meno che il Regione o Comune allarghino il cordone della borsa. Non è fantascienza dire che se Palazzo Lombardia dovesse restare fermo sui suoi 4 milioni, la Loggia potrebbe doverne mettere 2, forse di più. A quel punto un’infrastruttura che non era nelle linee di mandato ma che era praticamente regalata, diventerebbe un onere imprevisto e non da poco. Non è scontato che la Regione integri il finanziamento, ma certamente il tema sarà oggetto di nuovi confronti istituzionali. Il Comune alle nuove condizioni porterà fino in fondo l’iter, dall’appalto al cantiere?

Il sindaco Emilio Del Bono qualche giorno fa ha ribadito la determinazione della Loggia su questa opera, sgombrando il campo da dubbi. E lo ha sottolineato nuovamente ieri anche l’assessore Manzoni. Muchetti ha aggiunto che la «cabinovia» (porterà più di 700 persone all’ora) ha oggi maggior senso di ieri (progetti di ascensori sul colle Cidneo ce ne sono stati negli ultimi decenni forse una decina) in virtù delle opere di valorizzazione del castello che andranno a completarsi nei prossimi due-tre anni. Ma se gli step che mancano, dalla Commissione paesaggio alla assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale Via), dovessero prendersi parecchio tempo, i costi non saranno più un problema di questa amministrazione comunale ma della prossima. Che potrebbe essere in continuità con quella di Del Bono o del «colore» della attuale giunta Fontana. •.

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