la ricorrenza

Concerto di campane e luci tricolore: così Brescia omaggia le vittime del Covid

di Redazione web
A tre anni da uno dei momenti più drammatici della nostra storia recente, i paesi della nostra provincia e quelli di Bergamo uniti dalla "Land music" nel ricordo delle migliaia di persone morte a causa della pandemia
L'entrata del cimitero Vantiniano con i colori della bandiera italiana
L'entrata del cimitero Vantiniano con i colori della bandiera italiana
Il suono delle campane di Brescia per le vittime Covid - OnlyCrew

Sono trascorsi tre anni da quel  dramma che, a volte,  sembra così lontano, complice  la voglia di lasciarsi alle spalle il periodo più buio della nostra vita. Ma «il 18 marzo 2020 rimane nella memoria come uno dei momenti più drammatici della storia della Repubblica».  Le parole, misurate e pesanti come pietre, pronunciate dal Capo dello Stato Sergio Mattarella nella giornata nazionale che ricorda le vittime del Covid riportano a quella notte buia in cui i camion dell’esercito portarono fuori da Bergamo ottanta bare, perché in città non c’era più posto. Questa sera, Brescia e Bergamo, le due provincie più colpite dalla pandemia, hanno affidato ai rintocchi delle campane il ricordo di chi non c'è più. 

Il campanile di ciascuna parrocchia, secondo indicazione,  ha eseguito  un numero di rintocchi pari al numero delle vittime provocate dalla pandemia nel Comune, oppure ha potuto suonare le campane per  5 minuti. L'intento è stato quello di creare un "concerto esteso" che ha unito simbolicamente Brescia e Bergamo, due province unite nel dolore della pandemia e oggi pronte a rinascere, insieme,  nel segno della Capitale italiana della Cultura. 

Le campane a Montichiari

L'idea della "Land music" è  nata da Matteo Bonera e Michele Zuccarelli Gennasi, ovvero «Nessun Dharma», in accordo con le due diocesi e le due amministrazioni comunali.

A Brescia la giornata è iniziata con l'inaugurazione dell'opera di Giuseppe Bergomi al Vantinano 

Oggi nella giornata dedicata al ricordo e alla memoria delle vittime del Covid 19 è stato inaugurato un capolavoro: un'opera di grande originalità e potenza espressiva.   Lo scultore Giuseppe Bergomi, uno degli artisti bresciani più affermati a livello internazionale, è l’autore del monumento dedicato alle vittime del Covid collocato lungo il viale di accesso principale del cimitero Vantiniano. Un'opera di altissima qualità ed enorme impatto emotivo, che sarà possibile non solo guardare ma anche toccare.

Cacciata dal Paradiso: la scultura

Nel pomeriggio l'inaugurazione ufficiale alla presenza del vescovo Tremolada

Alle 16.30 si è svolta l’inaugurazione ufficiale del monumento alla presenza del sindaco di Brescia Emilio Del Bono, dell'assessore Valter Muchetti, del vescovo monsignor Pierantonio Tremolada e del rettore dell’Università degli Studi di Brescia Francesco Castelli.  «Mai dimenticare, la memoria sa renderci uniti» è stato il pensiero commosso del vescovo di Brescia.

La cerimonia al Vantiniano
La cerimonia al Vantiniano

Al Vantiniano luci del Tricolore

Col calar della sera, il faro del Vantiniano, le palazzine di ingresso al cimitero e la cancellata sono state illuminate con il tricolore.

 

Tre anni fa il tempo più buio

Nel 2020, nel pieno dell'emergenza pandemica, morivano anche duecento persone al giorno. Impresse nella memoria, oltre alle tante bare, anche i letti pieni negli ospedali, la ricerca disperata di ospedali che potessero ospitare pazienti che si moltiplicavano, di ora in ora. Una vita chiusa o tra quattro mura, quelle di casa, o nelle corsie di ospedale. E le tante vittime costrette a una morte in solitudine, senza la vicinanza delle persone più care, tenute lontane da lockdown che sembravano non finire mai.

Un dettaglio della scultura di Giuseppe Bergomi
Un dettaglio della scultura di Giuseppe Bergomi

Da Mattarella  è arrivato un messaggio di vicinanza alle famiglie dei defunti, di ringraziamento a chi «ha contribuito a contenere un pericolo così grave». »L’impegno profuso nello scongiurare le conseguenze della pandemia, non ancora pienamente debellata - è certo il presidente della Repubblica - costituisce un patrimonio di valori fondamentali da preservare per esser in condizione di far fronte a ogni sfida di portata internazionale».  

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