LA SFIDA

Metaverso, l’azienda di Palazzolo che fa scuola a Dubai con la realtà virtuale

di Giancarlo Chiari
Con Carraro Lab il patrimonio culturale approda nel Metaverso
Con Carraro Lab il patrimonio culturale approda nel Metaverso
Con Carraro Lab il patrimonio culturale approda nel Metaverso
Con Carraro Lab il patrimonio culturale approda nel Metaverso

Il Metaverso, piattaforma su cui sta emigrando Facebook, punta a cambiare la percezione della realtà. Un mondo virtuale che, nella sostanza, ripropone quanto si vive nel mondo fisico. Anche nel campo dell’economia si sta guardando con sempre più attenzione a questa nuova prospettiva. A partire da Carraro Lab di Palazzolo che con Metaverso ha realizzato le piattaforme per l’Expo di Dubai di Campania e Sicilia. A gennaio nel Padiglione Italia la Sicilia ha presentato «iHERITAGE», realizzata con le nuove tecnologie immersive in realtà aumentata, realtà virtuale e mix reality con le quali l’Unesco renderà fruibile in maniera innovativa il patrimonio materiale e immateriale dei Paesi del Mediterraneo (Italia, Egitto, Spagna, Giordania, Libano, Portogallo). Le due regioni hanno affidato la loro immagine alla società dei gemelli Gualtiero e Roberto Carraro, impegnata nel digitale dagli anni Ottanta, che ha ottenuto riconoscimenti internazionali: dalla Biennale di Venezia all’European Award della Fiera del Libro di Francoforte, dai premi Mobius alla piattaforma virtuale di Expo 2015. «Il cambiamento di Metaverso - ha spiegato Gualtiero Carraro - legato allo sviluppo della tecnologia e dell’elaborazione delle immagini digitali, consentirà di immergersi nella realtà entrando come in una bolla che consente una visione a 360 gradi dello spazio che ci circonda». Carraro Lab, sta utilizzando l’innovazione del Web 3.0, che ha già trovato applicazioni in diversi settori: dalle scienze al cinema, dalla biologia alla fisica fino alla promozione della conservazione di ambienti e culture. Per Carraro Lab la novità significa proseguire l’esperienza già avviata quarant’anni fa, ma anche offrire la possibilità di creare piattaforme digitali anche ai piccoli borghi storici, che possono contare sui fondi del Pnrr per progetti di promozione che li facciano conoscere, promuovendo l’arrivo di visitatori e nuovi abitanti. Negli anni Novanta i Carraro puntarono sulla multimedialità per valorizzare patrimoni culturali, con CD interattivi di poemi, dalla Divina Commedia all’Odissea e enciclopedie multimediali come Omnia. Dagli anni Duemila con l’affermazione dei cellulari realizzarono centinaia di app (la loro Roma interattiva fu utilizzata da Steve Jobs per presentare il suo ultimo i Pad). «Roberto - ha spiegato Gualtiero Carraro - oggi si trova a Paestum, per documentare l’ultimo ritrovamento nell’acropoli di Velia. Metaverso, novità dell’anno in Usa, è un nuovo modo di usare Internet: nel nostro laboratorio abbiamo una piattaforma di soluzioni che ci sono state chieste da Regioni e istituzioni, ma sarebbe anche utile farla conoscere a livello locale, in particolare ai piccoli borghi perché entro un mese scade il bando del Pnrr che finanzia i loro progetti in questo settore». •.

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